Adozione internazionale. Alla CAI di Laera la medaglia d’oro in trasparenza: ecco i dati ente per ente aggiornati a luglio

Dopo aver chiesto maggiore trasparenza agli enti autorizzati, la Commissione ha provveduto in prima persona. Soddisfazione di Ai.Bi. – Amici dei Bambini

La Commissione Adozioni Internazionali, sotto la direzione della vicepresidente Laura Laera, vince la medaglia d’oro… della trasparenza. La CAI ha infatti, come da promessa, provveduto a pubblicare i dati analitici di tutti gli enti autorizzati, Paese per Paese, ente per ente, riferiti all’anno in corso e aggiornati al mese di luglio. Insomma, dopo aver chiesto agli stessi enti a provvedere a pubblicare sui propri siti i dati (una battaglia portata avanti da tempo da Ai.Bi. – Amici dei Bambini e dal suo presidente, Marco Griffini, che aveva già espresso la propria soddisfazione in merito alla svolta in direzione di una maggiore trasparenza impressa dalla presente gestione della Commissione), la CAI ha provveduto a pubblicarli lei stessa.

“Per facilitare una maggiore diffusione dei dati sulle adozioni internazionali – si legge in una nota della Commissione – e per una sempre più corretta informazione al pubblico, la CAI oltre ad aver richiesto agli enti autorizzati di pubblicare sui loro siti web i dati riguardanti il numero dei conferimenti pendenti (adozioni in corso) suddiviso per ciascuno dei Paesi in cui l’ente opera, fornisce queste stesse informazioni, in forma aggregata, anche sul proprio sito istituzionale”.

La pubblicazione permette peraltro di analizzare nel dettaglio lo scenario della adozione internazionale in Italia. Si segnala, per esempio, un calo nel numero di adozioni rispetto allo stesso periodo nel 2018. Prendendo come riferimento il lasso temporale 1 gennaio-30 giugno dello scorso anno, infatti, la media delle adozioni si attestava sulle 94 coppie al mese, mentre quest’anno sono 505 le coppie che, al 30 giugno, hanno portato a termine l’ iter adottivo. La media è di 84, quindi con la proiezione di un calo di 120 adozioni entro la fine dell’anno.

Le coppie attualmente in carico presso i 51 enti attualmente operativi, invece, sono 3.063. Quindi con una proiezione annuale di circa 1000 adozioni, i tempi di attesa medi si attestano sui tre anni. Una media che, però e purtroppo, non considera i carichi di alcuni Paesi “critici”: la Bulgaria con 25 adozioni a luglio e una proiezione quindi di 50 adozioni a fine anno con 199 coppie attualmente in carico e tempi di attesa che si attestano sui quattro anni; la Cina con 21 adozioni su 160 coppie e tempi d’attesa di quattro anni; Haiti con 10 adozioni su 85 coppie e oltre quattro anni di attesa; le Filippine con 12 su 123, più di cinque anni di attesa; il  Vietnam, con 21 Adozioni su 207 incarichi e tempi di attesa che si prospettano di cinque anni; la Moldova, fanalino di coda, con un’adozione su 27 coppie e un tempo d’attesa di 10 anni.

Tra i Paesi più “aperti” all’adozione in prima posizione si attesta, per la prima volta, la Colombia, che con 77 adozioni supera la Russia (72). Anche l’India tuttavia scala la classifica con 66 adozioni e però detenendo il primato delle coppie prese in carico: sono ben 377.

E per quanto riguarda gli enti? Dei 51 autorizzati, solo uno realizza 50 adozioni e solo quattro ne realizzano tra 20 e 30. 18 sono invece gli enti che si posizionano nella fascia tra le 10 e le 20 adozioni, in 10 ne realizzano tra le cinque e le 10, in 13 tra una e quattro adozioni e ben cinque enti non hanno portato a termine nessun iter adottivo.