Adozione Internazionale. Può essere l’arte un ponte emotivo per le famiglie adottive? 

Il progetto, nato dalla collaborazione tra l’Università degli Studi di Milano e Amici dei Bambini, “Quadri e sentimenti: un viaggio emozionale nell’arte per famiglie adottive”, unisce la ricerca psicologica e l’esperienza artistica per rafforzare i legami familiari attraverso l’arte. Ne parliamo con la ricercatrice Valentina Mancuso

Quadri e sentimenti: un viaggio emozionale nell’arte per famiglie adottive è un suggestivo progetto, già dal titolo, che l’Università degli Studi di Milano organizza insieme ad Amici dei Bambini.
Per famiglie con bambini o adolescenti accolti in famiglia con l’adozione, l’iniziativa prevede un laboratorio in cui ci si immerge nel mondo dell’arte, per trascorrere una giornata tra i capolavori della Pinacoteca di Brera a Milano.
Per conoscere meglio i dettagli dell’iniziativa e aderire avendo a disposizione maggiori informazioni, abbiamo incontrato Valentina Mancuso, professionista che lavora al progetto come ricercatrice in Psicologia presso l’università E-Campus. Un aspetto distintivo della sua ricerca è proprio l’esplorazione del rapporto tra musica, emozioni e benessere psicologico, campo in cui sta sviluppando approcci sperimentali originali in collaborazione con l’Unità di Psicologia della Musica dell’Università Cattolica.

Qual è stata l’idea, l’origine di questo progetto e come è nato?

Nasce dall’intersezione tra ricerca sulle emozioni estetiche e necessità concrete delle famiglie adottive. Come studiosi delle emozioni e dell’arte, abbiamo osservato che le opere d’arte hanno una capacità unica di fungere da ‘ponte emotivo’, permettendo di esprimere e condividere sentimenti complessi in modo naturale e non invasivo. L’idea è emersa dalla consapevolezza che le famiglie adottive spesso affrontano sfide particolari nella comunicazione emotiva e nella costruzione di un vocabolario condiviso dei sentimenti. L’arte, con il suo linguaggio universale, può facilitare questo processo.

Esistono molti  laboratori sul tema adozione: in che modo questa iniziativa rappresenta una novità?

Questo laboratorio si distingue per diversi aspetti innovativi. Innanzitutto, è il primo a utilizzare un approccio scientifico strutturato per studiare l’impatto dell’arte sulla comunicazione emotiva nelle famiglie adottive, utilizzando strumenti validati come la scala ‘AESTHEMOS’ per le emozioni estetiche e il ‘PANAS’ per la valutazione degli stati emotivi (sistemi di misurazione delle emozioni estetiche e i conseguenti effetti, ndr). Inoltre, combina l’esperienza diretta dell’arte in un contesto museale, la Pinacoteca di Brera, con attività interattive laboratoriali, creando un’esperienza immersiva completa. Un altro elemento distintivo è l’attenzione alla ‘connessione artistica’, misurata attraverso l’Inclusion of Other in the Self Scale, che esplora come l’arte possa creare ponti emotivi tra i membri della famiglia.

Perché è utile alle famiglie, oltre che interessante, partecipare a questa iniziativa?

Il progetto ha una duplice finalità. Dal punto di vista della ricerca, mira a comprendere meglio come l’arte possa fungere da catalizzatore per lo sviluppo della consapevolezza emotiva e della comunicazione all’interno delle famiglie adottive. Studiamo in particolare la ‘Mental Flexibility’ in relazione all’arte e alle dinamiche familiari, con l’obiettivo di sviluppare nuovi approcci per il sostegno alle famiglie adottive.
Dal lato delle famiglie, il progetto offre benefici concreti: lo sviluppo di un vocabolario emotivo più ricco, il miglioramento della capacità di esprimere e condividere emozioni, e il rafforzamento dei legami familiari attraverso esperienze artistiche condivise. Le attività sono strutturate per creare un ambiente sicuro e stimolante dove genitori e figli possono esplorare insieme le loro risposte emotive all’arte, contribuendo a una comunicazione più aperta e profonda all’interno della famiglia.

Quali sono le realtà accademiche e gli esperti coinvolti?

Il progetto è condotto  all’Università degli Studi di Milano e coinvolge un team interdisciplinare che integra diverse competenze: esperti di estetica e teoria delle emozioni, filosofi, psicologi specializzati in esplicitazione delle emozioni e dinamiche familiari. È un progetto finanziato dal PRIN- Progetti di ricerca di rilevante interesse nazionale 2022-PNRR, che sottolinea quindi quanto sia rilevante la ricerca a livello nazionale in merito all’interazione tra arte ed emozioni.

Informazioni e domande sull’adozione internazionale

Chi sta considerando un’adozione internazionale o semplicemente desidera avere maggiori informazioni su questi temi, può contattare l’ufficio adozioni di Ai.Bi. scrivendo un’e-mail a adozioni@aibi.it.
Ai.Bi. organizza periodicamente anche dei corsi pensati per dare alle coppie che si avvicinano per la prima volta al mondo dell’adozione, dando loro le nozioni base sulla normativa di riferimento, le procedure da espletare, la presentazione della domanda di idoneità, ecc. A questo link si possono trovare tutte le informazioni relative al prossimo corso online “Primi passi nel mondo dell’Adozione Internazionale”. Dona per il Fondo Accoglienza Bambini Abbandonati

Ogni donazione gode delle seguenti agevolazioni fiscali.