Adozione internazionale. David e Antony: “Io vorrò sempre un fratello o una sorella, per tutta la vita, non smetterò mai di aspettare!”

Se oggi Antony, un ragazzino colombiano di 12 anni, è diventato nuovamente figlio, ha due genitori e una prospettiva di vita serena, lo deve alla caparbietà di suo fratello David, arrivato in Italia dal Perù dieci anni fa

È stato proprio David che in più occasioni nel corso degli anni ha sostenuto e incoraggiato i genitori Teresa e Marco a non mollare, in attesa della loro seconda adozione.
E ha tenuto testa perfino davanti a un giudice di un Tribunale per i minorenni quando, convocata tutta la famiglia per un possibile caso di adozione nazionale, in realtà il tutto si tradusse in una verifica e aggiornamento di documenti. E così, davanti al giudice che non era nelle condizioni di proporre un abbinamento, David ha detto: “Io vorrò sempre un fratello o una sorella, per tutta la vita, non smetterò mai di aspettare!”.
La dimostrazione più evidente che David si sentiva già fratello maggiore di un un bambino o una bambina in attesa in qualche parte del mondo.
“David quel giorno ci ha sorpreso e commosso – dicono Marco e Teresa, che con Ai.Bi. adottarono David, allora 3 anni e mezzo, in Perù – e davvero ci ha dato molta carica. Certo che desideravamo ancora adottare , ma chi ci è passato sa che i tempi lunghi di attesa possono far allontanare il pensiero oppure può spingere le famiglie a ripensare alle loro scelte. In più – aggiunge la mamma – avremmo dovuto attendere ancora molto per incontrare Antony: anni spesi da nostro figlio, comunque, fuori dalla famiglia”.
Il tempo che passa infatti è spesso visto solo dall’ottica degli adulti, da chi deve lottare contro la burocrazia; meno si tende a riflettere sulla diversa percezione del tempo, e sui suoi effetti, dalla prospettiva dei bambini in istituto per i quali la famiglia è un bisogno speciale e urgente.
Così dopo tentativi andati a vuoto con l’adozione internazionale, Teresa e Marco sono tornati dalle “cicogne di Salerno, ovvero la sede Ai.Bi. che ci conosce molto bene” e sono ripartiti, ricominciando da capo, con l’iter per l’adozione internazionale. David allora aveva dieci anni e ne avrebbe attesi altri tre prima di incontrare suo fratello.

L’arrivo di Antony

Antony è arrivato in Italia a fine aprile di quest’anno dopo essere stato abbinato alla famiglia l’ottobre precedente. A Natale, sotto l’albero David ha confezionato in tanti pacchi regalo la foto del fratello, per tutti i parenti della famiglia. Si possono immaginare i volti sorpresi e commossi di tutti quanti.
Era ormai partito il conto alla rovescia.
“Altri mesi di attesa che diventavano sempre più difficili da sopportare – racconta Teresa – : erano certamente tempi tecnici e burocratici tra Italia e Colombia, tempi che abbiamo cercato di rendere produttivi al massimo. E così abbiamo iniziato a incontrare Antony in video chiamata una volta alla settimana con la referente Ai.Bi. nel paese e la psicologa del bambino, una giovane colombiana che ha studiato italiano quindi efficacissima nel facilitare la comunicazione. In Colombia sono davvero bravissimi a preparare i bambini”.
Marzo è arrivato e con questo l’incontro a Bogotà con quel figlio in carne ed ossa, i capelli rossicci e le lentiggini, felicissimo di stritolare la mamma, finalmente.
“Oggi Antony è ancora un sulla difensiva, del resto ci conosce solo da quattro mesi, ma già esprime un fortissimo attaccamento alla mamma, mentre David fin da subito aveva interagito maggiormente con me – racconta Marco – Questo però è normale, dipende dalle storie singole dei bambini, dal loro passato, da quali figure di riferimento adulte hanno contato di più o di meno nella loro vita”.
David era arrivato nella sua casa in Molise relativamente piccolo, con un bisogno sanitario che pareva impegnativo e che poi si è rivelato gestibile (un caso di idrocefalia ben compensata). Una adozione che Marco e Teresa definiscono perfetta nel senso che tutto si è svolto nel più naturale dei mondi, dal percorso all’ambientamento del figlio, sorridente e, come abbiamo compreso, di una tenacia incrollabile che gli ha permesso di partire, oggi, felice per andare a conoscere il fratello.
Nei giorni colombiani, Antony ha compiuto 12 anni, la mamma ha fatto in tempo a ammalarsi a causa di un virus – “Era capitata la stessa cosa in Perù con David: probabilmente ho scaricato la tensione!”, dice Teresa – e tutta la famiglia, con il supporto dei referenti locali, è stata sostenuta e aiutata nella gestione delle prime settimane di convivenza della famiglia. Anche nella dimensione del tempo libero.
“In entrambe le adozioni siamo stati seguiti molto bene dallo staff locale e da quello in sede – raccontano i genitori che si sono appassionati alla lingua spagnola e alla cultura sudamericana – e questo ha aiutato moltissimo nei primi giorni, subito dopo l’incontro con i figli”.
Antony a settembre andrà in seconda media, “in una scuola che lo ha accolto molto bene e ha già valutato nostro figlio inserendolo nella classe più adatta a lui e con il dovuto sostegno. – dice Teresa – Gli insegnanti ci hanno consigliato un percorso di studio estivo ma già vediamo che Antony sta recuperando, è un ragazzino maturo”. Nel frattempo va a nuoto e partecipa a campi estivi.
Intanto cresce e si rafforza il legame di fratellanza con David: i due stanno imparando a stare insieme e Antony sta già confidando al fratello ricordi e pezzi di storia personale che non erano presenti nella scheda di abbinamento.

Undici anni di vita, certamente sotto protezione, ma in stato di abbandono dai legami fondamentali; undici anni vissuti in istituto e in diverse famiglie affidatarie, senza mai perdere la speranza di poter finalmente  trovare casa e famiglia.

Informazioni e domande sull’adozione internazionale

Chi sta considerando un’adozione internazionale o semplicemente desidera avere maggiori informazioni a su questi temi, può contattare l’ufficio adozioni di Ai.Bi. scrivendo un’e-mail a adozioni@aibi.it