Adozione internazionale e COVID. Scatti di rabbia! Quando i bambini non credono più all’arrivo dei nuovi genitori

La pandemia ha complicato moltissimo i viaggi dei genitori adottivi abbinati che aspettano di andare a prendere i figli. I quali, da parte loro, rimangono come sospesi, in attesa, chiedendosi se mamma e papà arriveranno davvero

Due episodi di violenza contro una delle educatrici. Due scatti d’ira, incontrollati, di una bambina che soffre. Questa la drammatica testimonianza di una referente di Ai.Bi in una Paese del Sudamerica, che riferisce della reazione di una bambina a cui già sono stati assegnati i genitori adottivi e che da tempo li aspetta. Ma i mesi scorrono, inesorabili, e troppo tempo passa in attesa di una mamma e un papà che ancora non si vedono, con la conseguenza che lei inizia a non credere più all’arrivo della famiglia e, quindi, reagisce così.

Ritardi e chiusure dettate dal Covid

Una situazione ben nota a chi si occupa di adozioni internazionali e che ieri ha portato all’appello della rete LIAN al Presidente del Consiglio affinché venga concesso il vaccino contro il Covid alle coppie già abbinate in attesa di partire per andare a prendere i loro figli adottivi.

Si tratta di un piccolo aiuto che si potrebbe dare a questi genitori in un momento già di per sé delicatissimo, nel quale si vede finalmente a portata di mano il traguardo di un obiettivo a lungo atteso e inseguito, ma, proprio per questo, ogni contrattempo e ogni giorno in più di attesa viene vissuto con maggiore angoscia e senso di impotenza. Non tanto (o meglio, non solo) per se stessi, ma soprattutto pensando a quei bambini che, “dall’altra parte”, attendono impazienti di conoscere la loro nuova famiglia e poter ricominciare.

La situazione odierna è ulteriormente aggravata e resa precaria dalla pandemia, che stravolge di continuo gli scenari, cancellando voli, impedendo trasferimenti e, per molti Paesi, bloccando gli accessi agli stranieri o imponendo quarantene che vanno a sommarsi ai tanti giorni già necessari per instaurare i primi rapporti con i bambini adottivi ed espletare tutte le pratiche necessarie alla partenza.

L’attesa dei bambini e la fiducia incrinata

Ma se dal punto di vista dei genitori il quadro è abbastanza comprensibile, ciò su cui spesso non ci si sofferma è come questi ritardi possano essere vissuti dai bambini in attesa dei loro nuovi genitori.
Quali pensieri possono fare, dopo aver già conosciuto una volta le loro mamme e i loro papà, una volta che non li vedono tornare? È chiaro che con il passare dei giorni l’idea che anche i nuovi genitori li abbiano abbandonati si insinua: non è raro che le educatrici riferiscano di scatti di rabbia da parte di questi bambini, per i quali nessuna rassicurazione, per quanto ripetuta allo sfinimento, potrà mai battere la sensazione di vuoto che scandisce lo scorrere dei giorni.

È qualcosa che accade realmente, e che anche i genitori adottivi è bene sappiano, così da essere preparati ad affrontare anche questo aspetto del loro incontro con il proprio figlio. Che li aspetta. E per il quale ogni giorno che passa è un giorno di troppo senza mamma e papà.