Adozione Internazionale. Che cosa accade quando una coppia di aspiranti genitori adottivi dice “no”? 

Il rifiuto dopo l’abbinamento e l’incontro con il figlio. “Davanti all’evidenza di quella patologia, che in ogni caso avrebbe richiesto approfondimenti ulteriori, accadde qualcosa di inatteso che poi si manifestò con una resa”

Ognuno di noi sperimenta l’abbandono, in diverse fasi della nostra vita. Su AiBiNews parliamo di bambini e adolescenti, di genitorialità e adozione così che l’abbandono di cui si scrive è quasi esclusivamente quello subìto da bambine e bambine nel mondo, e in molti casi più di una volta, prima di incontrare l’accoglienza di una famiglia che sia loro per sempre. L’abbandono di questi bambini, che avvenga da parte di genitori o familiari biologici, alla nascita o anni dopo, lascia sempre segni profondi “curati” dall’amore di due genitori.

Quando i genitori adottivi dicono no

Ma che cosa accade quando anche una coppia di aspiranti genitori adottivi dice “no”? Certo vi sono differenze: se quel ‘no, non ce la faccio’ viene pronunciato durante la fase di abbinamento – cioè quando un ente propone alla coppia un bambino o una bambina perché ritiene la scelta più adatta per quel minore o quella fratria – la situazione è certamente grave, da analizzare ma almeno il bambino non è ancora stato coinvolto e informato. Può accadere, come di recente hanno registrato gli operatori di Ai.Bi.: una coppia alla quale è stato proposto un bambino con alcuni problemi alla vista, non completamente verificabili, si è arresa e ha rinunciato. Le situazioni sono sempre da comprendere a fondo, e non è questa la sede; tuttavia la coppia adottiva deve comprendere prima di tutto le proprie risorse a disposizione in quanto le eventuali, future criticità espresse dai figli adottivi possono essere ben più rilevanti di un problema di salute, spesso superabile o gestibile.

Il rifiuto dopo l’abbinamento

Diverso e ben più grave è il caso dei rifiuti dopo l’abbinamento e l’incontro con il figlio. Per fortuna questi episodi sono statisticamente rari e risolti in breve tempo dagli enti autorizzati, capaci di attivarsi per trovare velocemente una nuova coppia adatta, ma accadono. E la sofferenza inferta a bambine e bambini è senz’altro inimmaginabile.

La vicenda

La vicenda risale ormai a una decina di anni fa, ma vogliamo riproporla in quanto si tratta di un caso emblematico; il tentativo è far comprendere non soltanto un dramma che si consuma nel momento tra i più delicati dell’iter adottivo – l’incontro – ma anche di evidenziare le conseguenze originate da queste scelte, negli adulti e soprattutto nei bambini. Resta fondamentale la consapevolezza e preparazione delle coppie, soprattutto se poste di fronte a casi complessi, come accade nella attuale realtà delle adozioni internazionali.
È il caso di una famiglia cui era stata abbinata una bambina di pochi anni, inserita nelle liste dei cosiddetti ‘special focus’ in quanto affetta da una grave patologia che avrebbe richiesto interventi chirurgici, alcuni dei quali anche particolarmente delicati, dall’esito incerto.
Un problema sanitario che era noto alla coppia ed era stato accolto in fase di abbinamento. Tuttavia, una volta giunti nel paese e incontrata la bambina, i genitori andarono in crisi: davanti all’evidenza di quella patologia, che in ogni caso avrebbe richiesto approfondimenti ulteriori, accadde qualcosa di inatteso che poi si manifestò con una resa.
In quella situazione drammatica, non c’è stato spazio per il giudizio o per l’intromissione nelle vite altrui: piuttosto molta preoccupazione per la coppia e per quella che sarebbe dovuta diventare loro figlia, che in quel turbine emotivo ha compreso poco ma ha probabilmente sentito e percepito molto.
Un episodio che ha fatto riflettere tutti, in quanto la stessa coppia, in quel momento, fu consapevole di dover rivedere capacità e risorse a dispopsizione, di dover ricominciare da capo e avviare un percorso di discernimento profondo, comprendendo la responsabilità di quel “no”.

Informazioni e domande sull’adozione internazionale

Chiunque, coppiee single, sia interessato ad avere maggiori informazioni sull’Adozione Internazionale o a intraprendere l’iter adottivo può partecipare ai tanti webinar e corsi organizzati da Ai.Bi. Amici dei Bambini. Per informazioni, contattate l’ufficio adozioni di Ai.Bi. scrivendo un’e-mail a adozioni@aibi.it. Dona per il Fondo Accoglienza Bambini Abbandonati

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