Adozione internazionale. “Matteo (Brasile), ferito nel cuore; Jonas Lin (Cina) ferito nel corpo: da entrambe si può guarire! ”

adozioniQuesti bambini non si arrendono, sono grandi combattenti!”. Parola di Silvia e Luigi, bis-genitori adottivi che quattro anni fa, a pochi mesi dall’adozione in Brasile di Matteo, 10 anni, già sognavano di abbracciare un altro figlio, arrivato poi dalla Cina lo scorso febbraio.

E proprio Jonas Lin, 6 anni compiuti da poco, sta in questi giorni affrontando a Milano impegnative sedute di fisioterapia all’ospedale San Giuseppe, dove specialisti della chirurgia della mano lo hanno operato per tre volte.

Jonas Lin è sempre molto positivo – raccontano i genitori – e così come ha affrontato senza lamentarsi tutti gli interventi, dimostrando di avere una altissima soglia del dolore, anche adesso che la strada della rieducazione è lunga…va tutto benissimo!”.

Il bambino soffriva di mano torta radiale all’arto destro:  le operazioni sono state programmate subito da mamma e papà, poco dopo il rientro dalla Cina in quanto l’avanbraccio destro era leggermente più corto del sinistro e meno sviluppato, per cui lo scopo degli interventi è consentire, nel tempo, il recupero della funzionalità dell’arto.

Per ora abbiamo finito con gli interventi – continua -, vedremo nei prossimi anni come Jonas Lin sarà cresciuto” dice papà Luigi.

La storia odierna di #iosonoundono è quella di una famiglia adottiva davvero multietnica.

I medici dell’ospedale Gaslini di Genova, dove tempo fa abbiamo svolto alcuni esami, ci hanno detto che possiamo vantare i ceppi di tutte le razze: io e mio marito siamo caucasici, Matteo è afro americano e Jonas Lin orientale. Un bel mix di cui andiamo molto fieri!”.

Il percorso adottivo di Silvia e Luigi inizia in Toscana, dove risiedono. Nel 2011 a San Paolo, in Brasile, per incontrare Matteo, un bambino che allora aveva 6 anni.

Un’ adozione dall’iter un po’ tormentato – ricorda Silvia – : non avevamo alcuna informazione sul bambino se non che ‘stava bene di salute’ e che a 3 anni e mezzo era entrato in istituto. Abbiamo incontrato un figlio combattivo e determinato, con un passato molto traumatico e ricordi che affioravano”.

Con lui tutto è stata una conquista:Matteo ci ha messo alla prova – continua – cercando però il nostro affetto e la nostra presenza. Ci ha scelto subito e aveva bisogno di essere accolto da parte nostra, anche a causa di memorie terribili della sua prima infanzia. Posso dire che da questa forza a tratti distruttiva è esplosa la maternità più completa: mi sono sentita mamma in tutto e per tutto!”.

Jonas Lin, già pochi giorni dopo l’incontro con la sua famiglia a Xi’An, presentava a tutti Matteo con grande enfasi e orgoglio: “Questo è mio fratello!”“Da subito ha dimostrato attaccamento a Matteo ed è stato bello vedere come, malgrado le naturali gelosie, questi bambini si siano subito riconosciuti come fratelli – racconta Luigi  – E adesso, con due adozioni portate a termine, possiamo constatare come siano diversi, proprio per le differenti origini: Matteo è più affettivo e fantasioso, Jonas Lin più introverso e riflessivo. Entrambi meravigliosi”.

Matteo frequenta quest’anno la quarta elementare, mentre Jonas Lin, appena terminato il ciclo di fisioterapia, entrerà in prima elementare. “Le maestre sono state molto comprensive, con entrambi i bambini – dicono i genitori – la collaborazione con la scuola è fondamentale. Vedremo come reagirà Jonas Lin: è arrivato che già sapeva fare alcune somme o sottrazioni a mente!”. Silvia e Luigi sono felici di aver condiviso la loro ricca storia di adozione “perché le famiglie devono poter comprendere, dalla nostra così come da altre testimonianze, quanto sia bella l’accoglienza di questi bambini. Spesso si è spaventati, anche per un atteggiamento troppo ‘giudicante’ da parte dei Servizi sociali, almeno per nostra esperienza”.

“Noi abbiamo cercato di affrontare tutto con positività – concludono –ma alla seconda adozione siamo stati messi sotto pressione e molto scoraggiati”.