“Un rapper alieno è atterrato nella nostra famiglia. Diario sincero di un’adozione internazionale”: il diario di viaggio di una famiglia adottiva; l’andata e il ritorno dalla Colombia in una storia in cui, scrivono gli autori a quattro mani, “ci sono la voglia di condividere, il bisogno di rileggere, il tentativo di capire, l’esigenza di dare senso, c’è l’urgenza di depositare, il gusto del raccontare.”

“C’è il dito di Dio nella nostra storia”. Sono le parole che mamma Maria Rosaria e papà Giovanni  usano per raccontare il loro diventare famiglia, una famiglia che si è formata “strada facendo” e che hanno riscritto nel loro diario di viaggio “Un rapper alieno è atterrato nella nostra famiglia. Diario sincero di un’adozione internazionale”.

La storia di un’unione familiare che sembra cominciare come un libro di ricette: “Mettete insieme un figlio nuovo di zecca da recuperare dall’altra parte del mondo, con un primogenito ancora piccolo … Ci siamo dentro noi tre, anzi, noi quattro, noi tre che diventiamo quattro, con le nostre avventure in un angolo lontano del mondo e con i nostri pensieri e le nostre emozioni dal profondo del cuore”.

Un viaggio intercontinentale che arriva fino in Colombia, all’abbraccio con quale figlio “alieno” in un succedersi di eventi intensi, impegnativi e poi improvvisamente spassosi.

Il libro non è solo una storia familiare, ma un continuo dialogo con gli “io interiori” di entrambi genitori, con i parenti in attesa in Italia e con gli amici che non mancavano di far arrivare il loro supporto in ogni angolo del mondo; ad oggi i due sposi e “genitori internazionali” sono infatti soci fondatori e presidenti dell’associazione Rete Famiglie Adottive aperta a informare, accogliere, accompagnare le coppie nel cammino adottivo e a promuovere la cultura dell’adozione; sono inoltre parte del Coordinamento Care, Coordinamento delle Associazioni familiari Adottive e Affidatarie in Rete, presente sul territorio nazionale.

La storia di una genitorialità e di una famiglia edita da Tau editrice che racconta, ancora una volta, e da altri due punti di vista, l’officina dei miracoli che si chiama adozione internazionale.