Adozione Internazionale. Metti un bimbo cinese riflessivo e una bimba colombiana travolgente: una famiglia da Oriente a Occidente

Mamma Laura e papà Francesco raccontano la loro scelta: “Meno male che non ci siamo fermati!”

“Mamma….dalla foto mi sembrava diversa!”. Lui molto ‘zen’, lei un uragano. Lui, 10 anni, arrivato sette anni fa da Xi’An, l’emblema del ragazzino orientale, riflessivo e pacato; lei, 8 anni, colombiana, travolgente di energia.

Chen e Maria José sono una coppia di fratelli che tra pochi giorni, finalmente, torneranno a scuola, nello stesso istituto, e continueranno a stupirsi delle loro differenze e delle reciproche ricchezze. Di loro raccontano con entusiasmo i genitori, Laura e Francesco, che per la loro seconda adozione, conclusasi con il ritorno in Italia a inizio 2020, poco prima della pandemia, sono stati accompagnati dalla sede di Ai.Bi. – Amici dei Bambini a Roma.

Adozione Internazionale. Metti un bimbo cinese e una bimba colombiana: una famiglia internazionale

“Il tempo di quarantena è stato utile per la famiglia, per quanto la scuola sarebbe stata necessaria e importante per entrambi – dicono – Maria José ha fatto in tempo a frequentare solo 10 giorni di scuola in presenza, in seconda elementare per darle tempo di apprendere, poi è iniziato il lockdown e ha proseguito a distanza. E pensare che, ironia della sorte, avevamo già iniziato la scuola a distanza proprio con Chen, durante il mese di permanenza in Colombia!”.

Il fratello ha molto facilitato l’accoglienza di Maria José, avendo solo un anno e mezzo in più della sorella: hanno giocato molto insieme, a parte il tempo che ciascuno doveva dedicare ai compiti, hanno conosciuto e fatto esperienza delle tipiche dinamiche tra fratelli.

Il viaggio da Roma a Bogotà e poi a Pereira, città di Maria José, è stato bello e intenso, malgrado qualche timore per Laura e Francesco che, aggiungono, “non siamo una famiglia abituata a viaggiare molto”. Malgrado ciò tutto è filato liscio, ben oltre le aspettative.

Adozione Internazionale: “In Cina una bellissima esperienza con otto coppie”

“In Colombia eravamo da soli mentre per la prima adozione in Cina eravamo otto coppie: una bellissima esperienza di condivisione che raccomandiamo a tutti. In ogni caso tutto è stato reso semplice dalla referente di Ai.Bi. nel paese, molto di più di un avvocato al nostro fianco per le pratiche adottive. I bambini si sono affezionati e la ricordano con affetto: una persona speciale che ci ha fatto sentire in famiglia.”

Il periodo per visitare il paese era ideale, a dicembre, dove il clima natalizio è particolare e sentito da tutti. “Il 7 dicembre è il ‘Dia de las velitas’, il giorno delle piccole candele che precede la festività dell’Immacolata e dà il via a tutte le festività dell’Avvento. Abbiamo assistito a queste celebrazioni per due giorni scarsi, poi da Bogotà ci siamo trasferiti a Pereira dove abbiamo incontrato Maria José, il 10 dicembre.”

La bambina è è arrivata in anticipo all’incontro che si è svolto nella struttura dove la famiglia soggiornava e dove, per consuetudine, si prepara una stanza addobbata a festa e una tavola imbandita. “Maria José ci ha visto da lontano, proprio mentre ci stavamo dirigendo verso la stanzetta. Era vestita come una principessa! Si è fatto avanti il fratello con un mazzo di palloncini e subito i bambini hanno condiviso giochi. La bambina ci ha abbracciato, era tranquilla, era evidentemente stata preparata molto bene al nostro incontro”.

Adozione Internazionale: quel piccolo albero di Natale

E così sono iniziati i giorni colombiani per Laura e Francesco che sono diventati genitori attraversando il mondo da Oriente a Occidente. “Nella stanzetta avevamo addobbato un piccolo albero di Natale che poi è rimasto con noi e diventato itinerante, un piccolo pretesto per tenere vivo il Natale ovunque andassimo – racconta Laura -. In tutto il paese inoltre abbiamo riscontrato una grande devozione per il presepe; le novene sono molto seguite e i canti coinvolgono molto i bambini per cui anche Chen e Maria José sono stati partecipi. Se ci pensiamo, con le due adozioni abbiamo potuto vivere il Natale in Colombia e la Pasqua in Cina”.

E oggi come sta Chen, che andando a prendere la sorellina, ha probabilmente rivissuto momenti e sensazioni che riguardarono la sua adozione? “E’ vero, Chen si è ricordato del suo primo incontro con noi anche perché ne parliamo da sempre – dice il papà – : spesso però ci chiede che si racconti la sua storia, ma non dall’incontro in Cina, da prima, da quando è stato desiderato. E così allo stesso modo, preparandosi all’arrivo di Maria José, ha molto desiderato la sorella. Lei è molto dolce, anche se di fatto un vulcano, e abbiamo già notato che quando Chen è triste lei è sempre attenta e vicina”.

Laura e Francesco sanno quanto sia importante non essere soli una volta che si è tornati a casa e si vive l’adozione ogni giorno. “Facciamo parte di una rete locale di famiglie adottive, una piccola realtà che ci consente però di incontrarci e confrontarci. Così come i incontriamo ancora una volta l’anno, con le otto famiglie con cui abbiamo condiviso il viaggio in Cina” .

Alle famiglie che si avvicinano all’adozione, spesso capita che raccontino questo episodio che li ha riguardati il giorno dell’abbinamento con Maria José.

“Avevamo conosciuto la sua storia e visto la sua foto: da un lato il suo fascicolo parlava di una bambina ferita che reagiva e confessiamo di aver provato qualche timore sulle nostre capacità di affrontare e condividere questo suo dolore – concludono Laura e Francesco – ; d’altra parte però nella scheda dell’istituto emergeva tutto il bello che c’era in lei, tutte le potenzialità di una bambina di 8 anni con un passato difficile. Ebbene, non ci siamo fermati davanti alla paura e abbiamo creduto a tutto questo ‘bello’ che riguardava Maria José e oggi possiamo dire che corrisponde al vero. Abbiamo rischiato, certo, perché in famiglia avevamo raggiunto un buon equilibrio ma oggi possiamo dire: meno male che non ci siamo fermati!”.