Adozione Internazionale. Perù.Il primo incontro con i miei tre figli: “Erano teneri, sorridenti e terrorizzati allo stesso tempo… come noi!

Il nostro primo incontro un “parto”! E’ accaduto anche a questa famiglia della provincia di Como che proprio in questi giorni ha compiuto il suo primo compleanno insieme: Serena e Andrea raccontano per #iosonoundono il primo incontro, nel marzo di un anno fa, con Gabriele, 5 anni, Giosuè 6 anni e mezzo e Angela 9 anni e mezzo nell’istituto di Cuzco, in Perù.

“Erano teneri, sorridenti e terrorizzati allo stesso tempo… come noi! Io tremavo e stavo per svenire – ricorda Serena – sia per l’altitudine che per l’emozione…mio marito era nella stessa condizione. Le persone intorno a noi ci chiedevano se stavamo bene così ho risposto con le parole che mi sono venute spontanee: sono dieci anni che aspetto questo momento!”.

Appena li hanno visti, i neo genitori hanno pensato la stessa cosa: “Come sono piccoli! E tutti ci dicevano che avremmo avuto problemi per la loro età! – dicono Serena e Andrea. A maggior ragione oggi diciamo sempre alle coppie di non spaventarsi per l’età dei bambini: per la nostra esperienza questo anno trascorso è stato più facile con Angela che con i suoi fratelli, più restii a elaborare la loro condizione e il loro passato. Angela ha solo faticato i primi tempi a rinunciare al suo ruolo di ‘mamma’, per il resto era consapevole di tutto. E molto coraggiosa”.

Serena e Andrea sono una coppia giovane di 35enni che da sempre avevano sognato di adottare bambini: “Anche 3 o 4, ci siamo sempre detti!” Così quando, scoperta la loro infertilità poco dopo il matrimonio, decisero di intraprendere l’iter adottivo, furono in parte scoraggiati dai Servizi sociali “proprio perché eravamo giovani e ritenuti non ancora pronti. Noi invece eravamo sicuri su una cosa: ostinati nel voler adottare!”.

Così tra attese, colloqui e carte da compilare arrivarono ad Ai.Bi. dove espressero subito il desiderio di poter avere una famiglia numerosa. Detto fatto, tre bambini dal Perù stavano aspettando due genitori. “Pregavo perché non ci separassero e una famiglia ci adottasse tutti e tre”, ha detto Angela un giorno alla mamma, ben consapevole che spesso i fratelli più grandi vengono dislocati in istituti diversi, per adolescenti. “E io pregavo perché foste proprio voi, siete i bambini che sognavamo da sempre”, rispose la mamma che riconosce in Angela la “memoria” del gruppo e della storia delle tre piccole vite.

Giosuè e Gabriele ancora oggi ascoltano come una fiaba i racconti di Angela, ricordi belli e non, e tutti insieme cercano di esorcizzare il passato e i tre anni di istituto, con l’aiuto di mamma e papà. Nei 47 giorni di permanenza in Perù la famiglia è riuscita a conoscersi, a fare turismo, a divertirsi.

“Angela ci aiutava con la lingua perché il nostro spagnolo non era certo perfetto, ma ci capivamo – dice il papà – : scoprire il Perù è stato bello per tutti, per noi che non avevamo viaggiato mai così lontano, per i bambini che avevano avuto pochissime esperienze fuori dall’hogar (centro di accoglienza). Si meravigliavano, ad esempio, che ci fosse l’acqua calda nella doccia della camera in albergo!”

Arrivati all’aeroporto di Malpensa un comitato di accoglienza era pronti ad accogliere la famiglia con striscioni e abbracci di benvenuto. La felice invasione dei tre fratellini nelle vite di nonni, zii e cugini ha portato allegria e felicità.

Qualche giorno fa la mamma, che ha lasciato il lavoro per seguire i suoi figli, ascoltava il piccolo Gabriele canticchiare una filastrocca di sua creazione che spiega in un secondo cosa sia l’adozione: “Voglio bene ai fratelli…alla mamma, a papà, alla nonna, e quando sarete vecchi,  vi curerò!”