Adozione Internazionale. La meraviglia del primo Natale

“In questi quindici giorni di festa, la casa si è riempita di una luce nuova, che ha illuminato non solo le stanze, ma anche i pensieri e gli spazi del cuore.” Leggi il bellissimo racconto del primo Natale di un bambino adottato

“Arrivati a una certa età, i bambini dovrebbero conoscere la verità sul Natale” e sapere… quel che qui non possiamo scrivere, per ovvie ragioni, dato che sappiamo che anche i ragazzini leggono questo sito!

La magia del Natale negli occhi di un bambino

Personalmente, vivrei di quella dolce menzogna anche ai miei “anta” suonati da un bel po’. Per questo capisco perfettamente la famiglia che mi ha chiamato per raccontarmi delle loro feste appena trascorse e di quanto sia stato meraviglioso vedere, negli occhi del figlio (un bambino? un ragazzino? Come lo si definisce a 11 anni?), la magia del Natale. La letterina scritta a Babbo Natale, l’apprensione della notte della Vigilia per la paura di essere sorpreso sveglio, e la mattina del 25 dicembre, quando si è avvicinato titubante all’albero addobbato in salotto, cercando di capire se davvero ci fossero pacchi colorati, tutti per lui.
“Era tutto emozionato, quasi in visibilio”, raccontano i genitori, “dall’eccitazione di trovare lì sotto, un po’ nascosti tra le fronde, dei pacchi multicolori, incartati e con un grande fiocco, corredati da un bigliettino firmato Babbo Natale. Noi eravamo al suo fianco, estasiati dalla sua espressione gioiosa, dal suo viso radioso e dagli occhi illuminati dalla magia che cerchiamo ancora di preservare dalla cruda realtà”.

La felicità dei genitori adottivi

Non sono illusi, né sognatori incoscienti, ignari di quanto la realtà possa essere dura. Sono genitori che, durante il percorso di attesa e poi nell’esperienza concreta dell’adozione, hanno compreso quante asprezze e delusioni la vita avesse già riservato a quel bambino. Nel suo passato, ha affrontato tristezze e crudeltà che un bambino non dovrebbe mai vivere. Per questo sono felici di vederlo gioioso, pronto a riprendersi la vita e a rivivere quelle tappe dell’infanzia che gli erano state rubate.
È stato un periodo speciale, fatto di pomeriggi in casa tra parenti e amici, pranzi infiniti che si prolungavano fino a cena, e poi il Veglione, l’albero, il presepe, la calza. Bastava poco per renderlo felice: leggere insieme un libro sugli elfi, sistemare le statuine del presepe — che ogni giorno cambiavano posizione per mano sua —, scrivere la letterina e imbucarla verso una destinazione lontana, ma comunque più vicina rispetto al Paese da cui proviene.

Giorni di festa

In questi quindici giorni di festa, la casa si è riempita di una luce nuova, che ha illuminato non solo le stanze, ma anche i pensieri e gli spazi del cuore. Questo Natale ha risvegliato uno spirito natalizio che era sopito da anni, avvolto in tonalità spente. Prima dell’adozione, dicembre era vissuto con un velo di tristezza: le corse ai regali, i villaggi natalizi ricreati per far sognare i bambini, le vetrine dei negozi, tutto sembrava sottolineare l’assenza di qualcosa. Mancava un pezzo fondamentale: quella mangiatoia vuota nella capanna, simbolo di una famiglia incompleta. Al posto dei regali, c’erano carte… ma quelle per l’adozione, rimaste impolverate in un cassetto.
Quest’anno è stato diverso. L’albero, con le sue palline colorate e le luci scintillanti, ha occupato il posto d’onore nella casa e nei loro cuori. Hanno vissuto giornate di coccole in pigiama, dolciumi e piccoli gesti che hanno reso indimenticabile il tempo dall’Avvento all’Epifania. Per loro, genitori che da anni sognavano di vivere momenti come questi, il Natale è stato davvero una meraviglia.
Finché potranno — almeno fino a quando qualche coetaneo non svelerà “la verità” — continueranno a regalare al figlio la magia del Natale. Una magia che, nella struttura di accoglienza in cui viveva prima, non aveva mai conosciuto. Lì non c’erano festeggiamenti personalizzati: ogni bambino riceveva un dono generico, comprato in stock e incartato velocemente. Ora tutto è diverso.
Le feste sono ormai volate via, ma la famiglia guarda già al prossimo anno, con la promessa di continuare a vivere e condividere la gioia di questi giorni speciali. Gli addobbi, forse un po’ logori, saranno ancora alleati preziosi per ricreare quell’atmosfera magica che illumina non solo una stanza, ma un’intera vita.
Auguri a tutti!

Dott.ssa Alice Paolin, Ai.Bi. sede di Mestre

Informazioni e domande sull’adozione internazionale

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