Adozione internazionale. Rubrica figli in attesa: chi non ha il dossier depositato in quel Paese può essere comunque preso in considerazione?

Buongiorno,
sono una vostra assidua lettrice e, spero, futura mamma adottiva.
Leggo sempre le segnalazioni che fare di casi speciali così come quelle presenti nella rubrica “figli in attesa”. Ho un dubbio: è possibile che le coppie vengano prese in considerazione per questi casi, anche se non hanno il dossier depositato in quel paese specifico.
Grazie per la vostra attenzione e il vostro lavoro.
Un saluto
Federica

Gentile Federica,
grazie per averci scritto e aver mostrato interesse per la nostra rubrica “Figli in attesa”. Questo progetto ci sta particolarmente a cuore, perché è uno dei modi concreti in cui decliniamo il nostro impegno a trovare famiglia per tutti i bambini che ne sono privi, soprattutto per quelli più svantaggiati.
Possono candidarsi all’adozione di questi bambini tutte le coppie, indipendentemente dallo stato della loro pratica di adozione. Certo, il punto di partenza è proprio l’essere in possesso del decreto di idoneità, perché senza di esso non si può procedere nell’iter adottivo, ma vediamo nel dettaglio come vengono prese in considerazione le diverse tipologie di coppie e/o famiglie.

Senza decreto di idoneità: in questo caso, pur ringraziando coloro che si mostrano interessati e invitandoli a proseguire nell’iter di adozione, senza lasciar cadere nel vuoto la scintilla del desiderio di accoglienza che li ha spinti a scriverci, siamo costretti a rimandare eventuali approfondimenti di reciproca conoscenza a dopo che è sarà stato ottenuto il decreto, in quanto il percorso burocratico relativo dura come minimo 6 mesi, e le situazioni evolvono nel tempo, sia quelle delle coppie sia quelle dei bambini.

In prossimità dell’ottenimento del decreto, oppure con decreto appena ricevuto: è questa una delle situazioni ottimali, in quanto la coppia interessata ai nostri appelli può agevolmente procedere nell’iter che proponiamo prima del conferimento del mandato e, dopo opportuna reciproca conoscenza a livello documentale e personale, può essere presa in considerazione per un pre-abbinamento con uno dei casi segnalati. Successivamente, il percorso pro seguirà con la preparazione dei documenti per il relativo Paese estero, la cui autorità dovrà comunque approvare definitivamente l’abbinamento coppia-bambino.

Con conferimento di mandato ad Ai.Bi.: tutte le coppie che sono in carico al nostro Ente conoscono l’esistenza del progetto “Figli in attesa” e ci auguriamo che periodicamente lo consultino, proprio nell’ottica di poter dare una possibilità di famiglia a questi bambini. Quindi, nel caso qualcuno fosse interessato a uno dei casi pubblicati, indipendentemente dal Paese nel quale è inserito in lista di attesa, può fare un colloquio di approfondimento, dove, insieme alla psicologa e al desk tecnico di riferimento, si valuterà la possibilità e l’opportunità di procedere: se la pratica di adozione è già nel Paese corrispondente, si segnala all’autorità la disponibilità della coppia e si fanno tutti i passaggi relativi al pre-abbinamento, se, invece, la pratica di adozione fosse in un Paese diverso, si procede a una prima segnalazione all’autorità della disponibilità della coppia e si decide in seguito come sia meglio procedere. Talvolta, infatti, anche se i documenti sono stati depositati in un Paese diverso, sono stati già tradotti nella stessa lingua, quindi è più semplice presentare la disponibilità all’autorità. Rimangono punti fermi e inderogabili l’approvazione dell’abbinamento da parte dell’autorità straniera e la presentazione dei documenti in originale, con relativa traduzione, in nessun caso possono essere utilizzati documenti vecchi e/o precedentemente depositati presso autorità diverse.

Con conferimento di mandato ad altro Ente Autorizzato: in questo caso valgono tutte le cose scritte al punto precedente, ma bisogna, in più, tener conto anche dell’eventuale trasferimento di mandato dall’Ente al quale è già stato conferito l’incarico. Nel caso in cui l’appello di adozione provenisse da un Paese nel quale anche il primo Ente lavora, si può concordare tra Enti la strategia da utilizzare. Invece, nel caso in cui fosse necessario fare un cambio, dal momento che dismissione del mandato dal vecchio Ente e accettazione del conferimento da parte del nuovo Ente devono avvenire contestualmente, sarà necessaria una valutazione ad hoc rispetto al caso stesso e al Paese interessato per valutare come meglio procedere.

È evidente che ogni Paese straniero, avendo regole e disposizioni diverse in materia, configura l’iter in modo leggermente diverso e ha sempre l’ultima parola sull’approvazione dell’abbinamento coppia-minore, ma, sicuramente, la candidatura per un “caso speciale” è sempre tenuta in gran conto e gode di una corsia preferenziale in termini di tempi, senza per questo abbassare la qualità dell’iter adottivo sotto tutti i punti di vista.

Sperando di esserle stati utili, le facciamo i nostri migliori auguri per il suo futuro
Staff. Adozione Internazionale Ai.Bi.