Adozione internazionale. Sudamerica. “Anche se ho già 10 anni e nessuno mi ha ancora voluto, leggi la storia della mia vita: almeno questo lo puoi fare”


08-15E’ un giovane e promettente “caballero” del Sudamerica, ama stare all’aria aperta e sta imparando tutto ciò che ha a che fare con la campagna e il mondo delle fattorie.
Sta imparando soprattutto che c’è un mondo variopinto e colorato “fuori”, un mondo ricco di emozioni e creature con cui entrare in contatto. Tutto quello che finora aveva solo visto sui libri che a fatica riesce a leggere nonostante i suoi 10 anni.

Ma non per qualche problema specifico a livello cognitivo, perché il nostro “caballero” non ha nulla che non vada, gli è solo mancato finora qualcuno che gli insegnasse a leggere. Che si sedesse accanto a lui e gli indicasse le lettere, le vocali, che gli raccontasse le favole seguendo con il dito le righe della pagina per poi sfogliarle con lui.

Il nostro caballero è senza una mamma e un papà e riporta sulla sua “pelle” e anima le conseguenze della solitudine. Un male non impossibile da sconfiggere: è bastato, infatti, stare in casa presso una famiglia affidataria che la sua mente e i suoi occhi si sono “aperti” al mondo. Gli è bastato essere considerato, coccolato, ricevere attenzioni per rinascere a nuova vita e recuperare tutto il tempo perso.

Ma non è sufficiente: una famiglia affidataria non è per sempre e il rischio per il nostro caballero è quello di ripiombare nel buio della solitudine. Quella voragine che tutto divora annullando qualsiasi voglia ed entusiasmo: di imparare, di conoscere, di vivere.

Il “caballero” non ha nessun problema fisico o psichico. E’ entrato sotto protezione dello stato solo da poco più di un anno, precedentemente ha vissuto a fasi alterne con la madre ed uno zio.  Al momento è seguito da un nutrizionista poiché la sua altezza non è conforme all’età, situazione probabilmente dovuta ad una condizione alimentare non idonea per il bambino.

Al suo ingresso è stato seguito da uno psicologo per la sua iniziale difficoltà nel risolvere i conflitti e imparare ad accettare norme e regole. Tutte conquiste che ha pian piano ha fatto proprie da quando si trova in famiglia affidataria: in pochi mesi, infatti, ha migliorato notevolmente la sua autostima, mostra affetto verso gli altri bambini accolti dalla famiglia, ascolta e accetta le osservazioni.

La mamma biologica non ha mostrato nessun interesse a riprenderlo con sé oltre a fare uso di droghe: d’altra parte il bambino non chiede di lei e si è ben integrato nella famiglia che lo ospita.

Ma tutto questo può dissolversi come una bolla d’aria e fare tornare indietro il nostro caballero. L’unica cosa che potrebbe salvarlo è una famiglia adottiva: una mamma e un papà che gli assicurino la loro presenza nel futuro, ora e domani. Dei punti di riferimento su cui fare affidamento, davanti ai quali abbassare le proprie difese e da cui imparare a leggere e ad amare gli altri e la vita.

Se volete salvare la vita di questo piccolo grande caballero, potete cliccare qui, dove sono riportate ulteriori info sul nostro bimbo e candidarvi ad essere i suoi genitori. Lui sta aspettando solo voi.