Adozione e Ricerca delle origini. Accanimento esasperato o legittimo desiderio?

Signor Griffini, ho letto il suo quantomeno discutibile contributo su Avvenire di domenica scorsa.  Come può lei arrogarsi il diritto di dichiarare come se fosse LA verità assoluta, che “quando l’adozione funziona non c’è dubbio, i figli non avvertono la necessità di scoprire le proprie origini biologiche “?

Da dove ha tirato fuori questa assurdità? Ha chiesto ad ognuno dei 3500 bambini adottati tramite la vostra associazione se vogliano cercare le loro origini? Mi permetta di dubitarne. A quanti di noi figli adottivi (non passati dai suoi incartamenti) ha posto la stessa domanda? Mi interesserebbe molto saperlo e vorrei anche sapere chi lei abbia interpellato per essere in grado di affermare una cosa tanto delicata e con tanta sicurezza. Le parlo da figlia adottiva che ha avuto un’adozione splendida, ho amato i miei genitori e sono stata da loro amata sopra ogni cosa, sono stata da loro accompagnata nella vita e nella ricerca delle mie origini, con mia mamma di cuore che è sempre stata la mia prima supporter in questo mio percorso. Che ne sa lei di ciò che proviamo, di quanto questo desiderio che ci porta al nostro #dirittoalleorigini sia fondamentale ? Ha mai parlato con qualcuno di noi? Non mi risulta.  Come fa tanta  supponenza ad alloggiare in una sola persona? Spero che si renda conto che è stato oltremodo offensivo e privo del minimo rispetto nei confronti dei nostri genitori adottivi, di noi e delle nostre mammine di pancia.  I nostri genitori sanno molto bene che nel momento in cui adottano un bimbo, questi è già nato, non rinasce. Ha un suo passato, sia esso a livello conscio o inconscio, a meno che alcune associazioni non cerchino di convincere i futuri genitori (adottivi) che il bimbo che sta per diventare loro figlio debba essere in qualche modo azzerato. Mi piacerebbe molto incontrarla e spiegarle che ciò che lei ha riportato ha davvero poco  (non voglio essere assoluta come lei) fondamento…Un paio di anni fa qualcuno  (forse proprio lei) della sua Associazione venne ad un nostro Convegno a Firenze, raccontando che la figlia indiana stava affrontando il viaggio (fisico) verso le proprie origini…ecco…già siamo a 3.449 che non  “avrebbero” manifestato il “bisogno” di scoprire le proprie origini biologiche. Vediamo quanti di questi  3.449 non vogliano cercare o non abbiano cercato…spero che lei si renda conto che per fare un’affermazione che chi legge può interpretare come “oro colato”, bisogna che SIA “orari colato “. Si renda conto che il #dirittoalleorigini è inalienabile e non si trinceri dietro un “se l’adozione funziona i figli non hanno bisogno di capire e trovare”. A molte delle nostre mamme di pancia siamo stati strappati con la forza e l’inganno, ci pensi e provi a documentarsi un po’ meglio, sono certa che sia una persona in grado di mettersi in discussione.  La saluto cordialmente.

P.S …NON TOCCATE LA MIA MAMMA, nessuna delle due

Simonetta

Cara Simonetta,

sono una dei tre figli adottivi del signor Griffini e cercherò di rispondere punto per punto alle domande che rivolge.

E’ vero che nel caso di adozioni “riuscite” il desiderio di ritornare alle proprie origini, inteso come ricerca della donna che ci ha messo al mondo, è annullato perché si sente meno il bisogno di vedere chi ci ha dato la vita. Piuttosto c’è la voglia per chi ha avuto un’ adozione internazionale di ritornare nella propria terra per respirare i profumi e vedere i colori di un tempo.

Per quanto mi riguarda mia mamma è una sola… e non è di cuore o pancia, non vera o falsa, non è biologica o artificiale è mia MAMMA e basta!!!

Non vedo, poi, in che modo mio padre abbia offeso i suoi genitori… non ha mica detto che sono pessimi perché l’hanno accompagnata nella sua ricerca delle origini.  Noi figli adottivi rinasciamo nel momento in cui veniamo accolti nelle braccia di mamma e papà… la nostra è una nuova vita… prima eravamo soli e abbandonati in istituti più o meno fatiscenti. Ho visto molti bambini rinascere, ho visto bambini incapaci di muoversi… correre poco dopo tra le braccia di chi li ha accolti

Rinascere certamente non vuol dire che quel bambino non ha un passato (ognuno di noi ce l’ha) e i genitori adottivi lo sanno e sono coscienti che quello è un pezzo prezioso e importante per loro figlio. Rinascere vuol dire tornare a credere di essere figlio… tornare a credere nell’amore di mamma e papà.

Non mi pare che abbia mai detto che non abbiamo diritto alle origini, anzi nel mio caso spesso mi ha chiesto se avevo voglia di farlo e nel caso loro mi avrebbero accompagnata.

Non so realmente a quante donne che mettono al mondo dei bambini vengono poi strappati dalle loro braccia… ho lavorato in casa famiglia e ho potuto vedere con i miei occhi che ci sono donne che non sono capaci di essere mamme e per il bene di questi bambini si dispone l’adozione. Purtroppo sono davvero pochi i bambini che possono rinascere come figli perché i TM non decidono e li lasciano nel limbo dell’affido. Questo però è un altro argomento.

P.S. NON TOCCATE LA MIA MAMMA l’unica che ho avuto.

 

Greta