Adozione, sentenza Cassazione: no alla selezione delle coppie, sì alla formazione

bambinoafricano1La sentenza 13332 pubblicata oggi dalla Corte di Cassazione mette in evidenza un dato importante: non è la selezione dell’aspirante coppia adottiva, bensì la sua formazione e accompagnamento a fare la differenza nella realizzazione del progetto adottivo.

Due genitori che si aprono all’accoglienza di un figlio che non è stato messo al mondo da loro, ma si sentono la famiglia di un bambino abbandonato sono già idonei all’adozione internazionale. Non sarebbe necessario quindi il decreto di idoneità del Tribunali per i Minorenni perché la disponibilità di una coppia ad accogliere un bambino abbandonato é di per sé sinonimo di idoneità ad adottare.

Perché una coppia si deve sottoporre al controllo di un organismo che non ha nessuna possibilità di testare l’effettiva capacità di accogliere un minore?

Oltretutto si tratta di una tappa inutile: la quasi totalità delle famiglie ottiene l’idoneità, superflua rispetto alla valutazione dei servizi sociali e degli enti autorizzati.

Invece ciò che servirebbe, come evidenzia la stessa sentenza della Corte di Cassazione, è una formazione adeguata e un accompagnamento per guidare le coppie verso “una più profonda consapevolezza del carattere solidaristico, e non egoistico, della scelta dell’adozione e prevenire opzioni di impronta discriminatoria”.

“Con il sostegno psicologico – evidenzia la Suprema Corte – si possono aiutare le coppie a superare le difficoltà di accogliere “un bimbo che non sia a propria immagine”, o le paure di quanti dicono no al bimbo ‘diverso’ “per il timore di fenomeni di xenofobia che espongano a rischio l’integrazione del minore nell’ambiente sociale e creino in lui problemi di adattamento”.