Adozione. Vi racconto com’è andato il nostro primo incontro…

Quando la macchinina ha colpito la scarpa di nostro figlio, il papà ha urlato “BOOM” e ha finto di cadere a terra, sobbalzato dall’urto ed eccola lì finalmente… una spontanea e fragorosa risata

Il primo incontro con i nostri gemelli, la scena è stata questa:

nella stanza ci saranno state quasi una decina di persone, oltre a noi genitori sulle spine e i bimbi, entrati timidamente, accompagnati dalla loro educatrice di riferimento, c’era il referente di Ai.Bi. che ci ha accompagnato ovunque già nei primi giorni e che ci ha sostenuto e supportato per qualsiasi cosa, una psicologa e una assistente sociale dell’ufficio adozioni (o così abbiamo capito), una persona di un altro ufficio coinvolto nell’iter, la psicologa della struttura in cui vivevano i bimbi, la direttrice e un paio di altre persone che gestiscono il centro e che conoscono i nostri bimbi.

Non so quante lacrime sono state versate quel giorno, da noi in primis per la gioia e la contentezza di conoscere finalmente i nostri tesori, tanto desiderati. Ma anche gli altri adulti “schierati” intorno a noi piangevano, un po’ per commozione o per la scena molto tenera, o perché a breve si sarebbero separati dai bimbi a cui hanno voluto bene, in questi anni in cui li hanno curati.

Gli unici seri erano i gemelli, appena entrati.  

Uno più riservato e sulle sue, si guardava le punte delle scarpe e non si avvicinava, anche se a più riprese qualche professionista del centro lo stimolava a “sciogliersi”. L’altro invece si è letteralmente gettato tra le braccia del papà e poi a me, sicuro che la sua vita sarebbe cambiata, in meglio. Non ha fatto enormi sorrisi, ma l’espressione del suo viso mostrava speranza e ottimismo verso il futuro. Dei due quindi, uno solo ha accettato il regalo che avevamo portato dall’Italia, scelto con cura e incartato come fosse la cosa più preziosa al mondo! Uno dei due ha strappato la carta del regalo con foga e ha iniziato subito a giocare e a maneggiarlo con noi. Il gemello, in disparte, ha reagito come meglio si sentiva: con calma e guardingo, lasciando per terra il pacchetto.

Una macchina tutta rotta…

Il padre però è riuscito ad avere il primo aggancio, nei suoi confronti, facendogli arrivare una macchinina, presa da una cesta di vecchi oggetti, trovata nella stanza, che non aveva neanche una ruota. Una macchinina lasciata in un angolo, perché mezza sghemba e inservibile per giocare, inutilizzata chissà da quanto. Ma quando questo giocattolo ha colpito la scarpa di nostro figlio, il papà ha riprodotto il rumore di un grande incidente e mimando la scena, come se fosse esplosa un’autostrada piena di vetture. “BOOOM” ha finto di cadere a terra, sobbalzato dall’urto.

La scena è stata così inaspettata e comica, che gli adulti sono rimasti zitti, tutti sorpresi da questa iniziativa. Le risa del più esuberante si sono fermate improvvisamente, voltandosi verso il padre, cercando di capire cosa fosse successo. Mentre al più restio dei gemelli è fuoriuscita una spontanea risata fragorosa. Ha capito che non doveva temere di questi due estranei e ha colto immediatamente il carattere gioviale e scanzonato del padre. Papà e figlio si sono scambiati uno sguardo complice, che tuttora li unisce!

Ecco che il nostro regalo, portato dall’Italia, è stato lasciato incartato ancora per un paio d’ore, prima che avesse il desiderio di aprirlo, ma l’oggetto con cui abbiamo fatto breccia nel suo cuore e con cui si è ammorbidito alla novità è stata una macchinina mezza rotta, trovata in un angolo della stanza.

(Ce l’hanno lasciato, alla fine, quel vecchio ma preziosissimo giocattolo, che è servito a rompere l’imbarazzo del primo incontro).

Un corso per approfondire il tema dell’adozione internazionale

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Tra gli argomenti approfonditi durante il corso: i concetti di bambino “immaginato” e di bambino “reale”. Le emozioni e le reazioni che scaturiscono dal sentirsi abbandonati.  Che cosa è l’adozione internazionale e quali sono gli attori coinvolti. In quali Paesi si può adottare, quali sono le diverse procedure da seguire e qual è l’età dei minori in adozione. Come avvengono gli abbinamenti. Quali informazioni vengono fornite sui minori in adozione e quante diverse tipologie di abbinamento ci possono essere. Quali caratteristiche deve possedere la coppia ideale per un minore straniero in adozione. Non mancheranno testimonianze ed esercitazioni pratiche. Primo appuntamento martedì 21 settembre. Maggiori informazioni ed iscrizioni QUI.