Adozioni ai single: prevale l’interesse del bambino

Riportiamo oggi il commento di Adriano Sansa, presidente del Tribunale per i Minori di Genova, pubblicato sull’ultimo numero di Famiglia Cristiana.

“L’adozione è nell’interesse del bambino, che trova una sua famiglia. Si appagano così anche un’aspirazione profonda e un impulso di affetti degli adottanti. Conta che non si perda di vista la premessa e che chi adotta abbia le qualità necessarie, anche di fronte a difficoltà e a frustrazioni che verranno rispetto all’immagine ideale del figlio.
Quando vi sia una coppia valida, la rete familiare è più vasta, sono presenti entrambe le figure, maschile e femminile, anche ai fini della formazione della personalità e dell’identità: si è il più possibile vicini al modello ideale, come è giusto che sia per il bene del bambino. Ciò non significa naturalmente un giudizio di preferenza della persona del coniugato come tale rispetto al “singolo”; e non garantisce la felice riuscita del rapporto adottivo. Ma sembra corrispondere alle migliori delle opportunità. Nelle adozioni nazionali, il numero delle coppie richiedenti eccede quello dei bambini. Più complessa la situazione in quelle internazionali, sul cui andamento pesa la crisi che espone bambini di molti Paesi a rischi estremi e riduce la disponibilità di adottanti. Può venire il momento in cui non vi siano abbastanza coppie idonee? L’adozione del singolo potrebbe avere uno spazio, che peraltro già oggi ha nei “casi particolari” previsti dalla nostra legislazione (quando vi sia, per esempio, un rapporto di affetto o di convivenza che va garantito senza che si spezzi la relazione con la famiglia biologica, magari inadeguata ma presente).
Per bambini con gravi ferite fisiche o psichiche spesso non si fanno avanti né coniugi né single. Non dimentichiamo però che il primo obiettivo, anche secondo le convenzioni internazionali, è quello di promuovere la capacità della famiglia ad assolvere ai propri compiti. L’estensione della possibilità di adottare a single e coppie gay, in molti Paesi, potrebbe derivare anche da un appannamento di questo traguardo e del principio della prevalenza dell’interesse del minore sulle aspettative degli adulti.”

(Fonte: Famiglia Cristiana N.9-2011)