Adozioni in Romania: interpellanze contro la chiusura delle frontiere

esterno-parlamento-europeoTre interrogazioni parlamentari presentate da tre eurodeputati per invitare le istituzioni europee a intervenire sulla drammatica condizione dei minori abbandonati rumeni.

In momenti differenti, tra il 18 e il 21 gennaio, i parlamentari Charles Tannock, Sajjas Karim, Catherine Stihler hanno presentato un’interrogazione scritta alla Commissione Europea per denunciare la condizione in cui vivono gli oltre 80mila minori fuori famiglia rumeni.

“Con la sua adesione all’Unione Europea, la Romania ha accettato di rispettare alcuni diritti umani, che vengono invece palesemente ignorati nei suoi orfanotrofi. Prevede la Commissione di intraprendere azioni nei confronti della Romania?”. E’ questa la questione principale sollevata da Catherine Stihler. Sulla stessa scia la richiesta avanzata da Sajjad Karim: “Può la Commissione far sapere cosa propone di fare per assicurare che il governo rumeno agisca per proteggere le sicurezza e i diritti dei suoi cittadini?”.

Charles Tannock invece chiede alla Commissione di “monitorare la situazione e che alcuni fondi strutturali dell’UE stanziati per la Romania vengano utilizzati per migliorare la protezione dei minori nel Paese”.

Anche l’eurodeputata italiana Cristiana Muscardini si era resa promotrice, il 4 marzo, di un’interrogazione scritta sull’infanzia abbandonata in Romania: “la Commissione Europea non crede che senza l’intervento dell’Unione europea questi bambini saranno condannati ad una vita senza famiglia?”

Intanto lunedì 22 marzo, presso la Commissione Petizioni del Parlamento Europeo, si terrà un incontro per discutere della petizione presentata da AiBi per la riapertura delle adozioni. Il presidente di Ai.Bi. Marco Griffini, che è stato il primo firmatario della petizione promossa dall’associazione, è stato invitato all’audizione di lunedì.

Ricordiamo che con una nota ufficiale il Parlamento Europeo aveva comunicato che la petizione di Ai.Bi. era stata valutata idonea a un primo esame formale e aveva specificato che la materia rientrava tra le competenza dell’Unione Europea. La Commissione Petizione aveva quindi chiesto un parere tecnico alla Commissione Europea, nel quale è stata considerata la possibilità per il Parlamento Europeo di indirizzare a Bucarest una risoluzione per sollecitare la Romania a seguire le Raccomandazioni del Comitato ONU in materia di Adozione.