Adozioni internazionali. Adottare un bambino albino? “E’ qualcosa che si può affrontare con serenità: basta seguire le linee guida”

Oggi Maria Pia è sui banchi della seconda elementare e quasi non sembra vero a Anna e Luigi vedere quanti progressi ha fatto la loro piccola Frozen.

Eh sì, è inevitabile: così chiara, con i capelli lunghi e chiarissimi..chiunque la veda per la prima volta le dice che sembra una bambola o una principessa dei cartoni animati!” dicono mamma e papà per #iosonoundono.

La loro figlia, arrivata in provincia di Caserta da Xi’An due anni fa, è infatti albina e questa peculiarità somatica la rende in qualche modo avvicinabile, da grandi e piccoli. Maria Pia, dal canto suo, ha un carattere molto socievole e allegro, il che facilita le cose.

Certo, qualche accorgimento e limitazione nella vita quotidiana ci sono, ma non precludono certo una vita normale e felice, nostra e di nostra figlia” racconta Luigi che così si sente di rassicurare tutte quelle coppie alle quali venisse fatta una proposta di abbinamento con un bambino albino.

E’ qualcosa che si può affrontare con serenità – aggiungono – : per noi non ha cambiato nulla!”.

L’albinismo è un’ anomalia congenita che prevede la totale o limitata pigmentazione di melanina della pelle, cui sono associati alcuni difetti visivi tra cui la fotofobia e l’astigmatismo. Oggi i bambini segnalati per le adozioni internazionali appartengono alle liste cosiddette ‘special needs’ e tra i bisogni sanitari può esserci anche l’albinismo.

Su suggerimento di un’altra coppia adottiva di Vicenza, ci siamo rivolti all’ospedale Niguarda di Milano dove esiste un centro specializzato sull’albinismo – racconta Anna – : esistono linee guida cui attenersi in modo da poter tenere sotto controllo l’albinismo nelle fasi della crescita di Maria Pia. Abbiamo quindi messo in conto visite annuali a Milano e controlli da specialisti vicino a casa”.

La pelle delicatissima della bambina necessita ad esempio di creme solari e oli per tenerla protetta dal sole e idratata, così come gli occhi chiarissimi hanno bisogno di occhiali che, con la luce si adombrano. L’ingresso a scuola per Maria Pia è stato identico a quello di tutti i bambini della sua età: sono stato solo presi alcuni accorgimenti dagli insegnanti per facilitarle l’apprendimento.

Dobbiamo sempre fare attenzione alla luce: anche a scuola la maestra fa sedere la bambina non solo al primo banco, per vedere meglio, ma anche lontana dalle finestre – dicono i genitori – . In più ogni volta che la maestra scrive alla lavagna, prepara per Maria Pia lo stesso testo su un foglio. Infine, per leggere senza stancare la vista, ci è stato consigliato di far usare a nostra figlia un leggìo da mettere sotto libri e quaderni”.

Maria Pia è una bambina vivace che ha portato tanta gioia in famiglia. Adora ballare tanto che dopo la scuola va a danza così come nuotare in piscina. Coccolata da tutti, contagia con la sua allegria e dialettica. Non dimentica le sue origini, di cui va orgogliosa, ma oggi parla con un simpatico accento casertano e balla perfino la tarantella.