Adozioni internazionali, Cambogia: riapertura nel 2013, si procede secondo la tabella di marcia

Un cauto segnale di fiducia: a tre anni dalla decisione del Governo cambogiano di sospendere le procedure adottive il direttore del Ministero degli Affari Sociali Oum Sophannara ha confermato che sarà possibile per le coppie straniere tornare ad adottare in Cambogia a partire dal 2 Gennaio 2013. Fino al primo di gennaio rimarrà valido il divieto di adozione. Ne ha parlato il giornale Cambodia Daily il 30 agosto scorso.

L’interruzione, nonostante l’approvazione della nuova legge del 2009, è dovuta alla necessità per il Governo Cambogiano di trovare più tempo, nella finalità di studiare come mettere in pratica al meglio le nuove norme e lavorare più approfonditamente su alcuni documenti, in specie quelli tecnici relativi alla nuova procedura adottiva, della quale ancora non si ha sottomano nulla.

Sophannara ha risposto solo “Sì”, senza commentare ulteriormente, alla domanda posta dal giornale sulla possibilità da parte delle coppie straniere di adottare in Cambogia a partire dal nuovo anno.

Intanto ci si muove intorno alla notizia. UNICEF in Cambogia ha dichiarato attraverso il proprio portavoce, che non era a conoscenza del piano di revoca di divieto di adozione, che limitare il numero di enti autorizzati e accreditati a lavorare in Cambogia e limitare il numero di possibili aspiranti genitori adottivi sarebbe un buon metodo per garantire che il numero di domande che perverranno all’Autorità Centrale Cambogiana sia più gestibile, e adatto al numero e al profilo dei bambini cambogiani che possono essere adottati.

Un esperto in protezione dei minori di Friends International, Ong francese che lavora con bambini emarginati, ha comunque dichiarato che affidare i bambini a possibili parenti o inserirli in famiglie adottive locali devono essere soluzioni da esaminare attentamente e prima di dichiarare il minore adottabile.

L’americana Susan Jacob, specialista di infanzia, ha dichiarato che gli Stati Uniti continueranno a sostenere il Governo cambogiano nei suoi sforzi per creare un sistema di protezione dell’infanzia che risponda agli obblighi richiesti da L’Aja.