Buongiorno Ai.Bi.,

vi scrivo per chiedervi un’informazione un po’ tecnica sull’iter adottivo.

Questa è la nostra vicenda. Dopo aver ottenuto il decreto di idoneità, io e mia moglie abbiamo conferito il mandato a un ente operativo nel nostro territorio. Ente dal quale però non ci sentiamo affatto seguiti in modo adeguato e nel quale abbiamo ovviamente perso fiducia.

Vorremmo quindi cambiare ente di riferimento e speriamo che ciò possa avvenire in tempi non lunghissimi, considerando che siamo “grandicelli”: io 58 anni e mia moglie 47.

Potreste darci qualche informazione sulle modalità e i tempi per passare a un altro ente?

Grazie,

Alberto

Buongiorno Alberto,

passare a un altro ente autorizzato per l’adozione internazionale è possibile e richiede una serie di passaggi generalmente seguiti da tutti gli enti italiani.

Innanzitutto vi verrà chiesto di partecipare a un incontro informativo organizzato dall’ente stesso, successivamente vi convocherà per un colloquio conoscitivo di approfondimento.

Nel corso di quest’ultimo gli operatori dell’ente scelto, in genere, cercano di comprendere le motivazioni che vi hanno portato alla decisione di cambiare ente, , quale sia effettivamente la vostra disponibilità.

Infine, se la coppia decide di  cambiare ente, il nuovo ente acquisisce tutta la documentazione della coppia stessa. In ogni caso, qualora si decida per il passaggio da un ente all’altro, contestualmente vanno effettuate la revoca del mandato dall’ente “di provenienza” e il conferimento del mandato a quello scelto per proseguire l’iter.

Aggiungo una precisazione relativa all’età: l’Italia prevede una differenza massima di 45 anni tra l’aspirante genitore più giovane e il bambino adottato. Se uno dei coniugi ha almeno 10 anni in più dell’altro, però, la differenza massima di età rispetto al minore sale a 55 anni, da calcolare rispetto all’età del coniuge più vecchio.

Un cordiale saluto,

 

Cinzia Bernicchi

Consulente di Ai.Bi.