Adozioni internazionali, Colombia. I dati dei primi due mesi del 2013: tengono gli special needs, crollano le IAPAS

colombia-amazon-soco-childrenForse il 2013 vedrà la fine di una prassi che in Colombia ha costituito per anni una consuetudine delle adozioni. Si potrebbe porre fine, infatti, ad un certo modo di fare le adozioni internazionali, da anni legate alle case private IAPAS (Instituciones Autorizadas Para La Adopcion), autorizzate dall’autorità centrale a gestire gli iter adottivi.

Secondo i dati statistici presentati dall’ICBF (Instituto Colombiano de Bienestar Familiar) , inerenti l’andamento degli abbinamenti alle famiglie, attraverso le IAPAS, nei mesi gennaio-febbraio 2013, si assiste infatti ad un drammatico crollo delle adozioni internazionali rispetto allo stesso periodo dei due anni precedenti: 5 nell’anno corrente, contro le 22 del 2012 e le 51 nel 2011. Con una diminuzione di ben il 77%.

Delle otto case private che costituiscono le IAPAS, ben 5 registrano una variazione in negativo del -100%. “Casa de Maria y el Niño”, “Casita de Nicolas”, “Chiquitines”, “Cran” e “Pisingos” non hanno assegnato nessun minore a coppie straniere nei primi due mese del 2013, a fronte di un totale di 18 bambini adottati complessivamente nello stesso periodo dell’anno precedente attraverso.

Le uniche due IAPAS a registrare dei risultati in positivo sono state “Ayudame” e “Fana”, che hanno assegnato 4 bambini nei primi due mesi dell’anno 2013 a fronte di nessun minore dello stesso periodo del 2012.

L’ottava istituzione privata, la “Casa de la Madre y el Niño”, ha infine registrato un trend negativo del -75%, con l’assegnazione di un solo minore nel 2013 a fronte dei 4 nei primi due mesi dell’anno precedente.

La situazione che stanno vivendo le adozioni internazionali in Colombia è piuttosto drammatica da circa un anno.

Dal 1 gennaio al 22 febbraio 2013, 136 sono stati i bambini colombiani assegnati a famiglie internazionali o nazionali, includendo sia i casi di special needs, sia quelli di assegnazione diretta (cioè di minori sani, e/o al di sotto degli 8 anni, o non appartenenti a gruppi di fratelli).

Comparando il numero di assegnazioni del 2012 e del 2013 nello stesso periodo dell’anno, si nota un brusco calo da 230 a 136 abbinamenti, equivalente ad una diminuzione del 41%.

Dei 136 bambini adottati in Colombia nei primi due mesi dell’anno corrente, 63 sono stati assegnati a famiglie internazionali (46%). Di questi, 53 sono stati i casi di special needs, corrispondenti all’84% del totale.

Le rimanenti 10 assegnazioni alle famiglie straniere sono state invece casi senza caratteristiche speciali (16% del totale).

Complessivamente, sono stati 86 gli abbinamenti di minori con bisogni speciali a famiglie colombiane e non nei primi due mesi del 2013, dato che si è mantenuto uguale a quello dello stesso periodo dell’anno precedente, dimostrando come le adozioni dei bambini special needs abbia tenuto, contrariamente alle adozioni dirette.

Per quanto riguarda le caratteristiche di questi 86 bambini, 23 hanno problemi di salute, 29 fanno parte di gruppi di fratelli mentre 34 sono maggiori di 9 anni (i bambini fino ad 8 anni, sono considerati bambini senza caratteristiche speciali).

Da questi dati, possiamo leggere un aumento delle disponibilità delle famiglie colombiane ad adottare bambini special needs.

Questi sono numeri molto sconfortanti per le famiglie in lista di attesa, che sono così classificate, per la Colombia: al primo posto la Francia con 1018 coppie in attesa, al secondo posto la Spagna con 949 famiglie e al terzo posto l’Italia con 464 famiglie.