Adozioni internazionali e politica estera. Obama e Putin discutono personalmente di visti per l’adozione

Ecco cosa intendiamo quando chiediamo che le adozioni internazionali diventino una componente della politica estera dell’Italia.   Solo 10 giorni fa i due uomini più potenti della terra, il Presidente americano Barack Obama e quello russo Vladimir Putin, incontrandosi a Los Cabos nel corso dell’importante summit, in mezzo a temi planetari quali Siria, Iran e difesa missilistica hanno trovato lo spazio e il tempo per parlare di adozioni internazionali.

E’ avvenuto nell’ambito della discussione sull’espansione delle relazioni tra i due Paesi che include la semplificazione del regime dei visti. Le due superpotenze infatti hanno fino ad oggi enormi difficoltà quando si tratta di concedere visti di ingresso ai figli adottivi. Il fatto che i due Presidenti abbiano personalmente affrontato il tema cercando una soluzione congiunta rappresenta di per sé un fatto di natura eccezionale e di grandissima rilevanza pratica.

Entrando nel merito i due leader hanno concordato che lavoreranno su questo punto per assicurare e proteggere i diritti dei bambini, evidenziando come questo potrà contribuire all’implementazione di un accordo bilaterale volto a promuovere la cooperazione nel campo delle adozioni internazionali.

Nel giorno in cui si apre un Consiglio Europeo, nel quale certamente non vi sarà spazio per parlare di adozioni internazionali, noi di Ai.Bi. non possiamo che plaudere a questa dichiarazione di intenti. Già da tempo sosteniamo che le adozioni internazionali debbano divenire competenza della politica estera dell’Italia con passaggio della CAI, attualmente nell’orbita della Presidenza del Consiglio, sotto il Ministero degli Esteri e l’attribuzione a un Funzionario di ciascuna Ambasciata italiana della competenza sulla materia. In questo modo si potranno promuovere le adozioni nel giusto contesto. Se il Ministero degli Esteri si occupa di Commercio Estero, non vediamo per quale motivo non dovrebbe occuparsi anche di Adozioni Internazionali.

Chissà se un giorno anche l’Italia e l’Europa sapranno dare giusta attenzione e dignità a questi temi?