Adozioni, nuovi scenari in Nepal e Russia

(ROma) Nuove opportunità per gli aspiranti genitori adottivi nel nostro Paese. Da due Paesi, la Federazione Russa e il Nepal giungono importanti novità per le adozioni internazionali: il primo ha annunciato un accordo con l’Italia, il secondo ha riaperto le porte agli stranieri dopo oltre un anno di blocco.

La speranza, per le circa 12 mila coppie italiane in attesa di accogliere in casa un figlio, è che questo si traduca in un esito positivo, e celere, del loro desiderio genitoriale. L’ultimo rapporto della Commissione per le adozioni internazionali (gennaio-giugno 2008) afferma che dal Nepal sono giunti in Italia 71 bambini (4,31% sul totale) mentre dalla Federazione russa 107 (6,5%).
E lo scorso anno, quest’ultima si confermò – con 492 adozioni (14,3%) – in testa alla classifica dei Paesi di origine dei bambini adottati all’estero; un primato che, nel primo semestre di quest’anno, ha lasciato il posto all’Ucraina (14,5%). L’Italia da tempo sta lavorando sia con le autorità nepalesi sia russe per migliorare i rapporti in tema di adozioni. Per gli addetti ai lavori, le novità odierne non prevedono automaticamente un aumento del numero di bambini adottati ma certamente creano le condizioni per una maggiore chiarezza e trasparenza delle procedure, premessa di contatti più stretti e diretti al benessere dei bambini in difficoltà. Per quanto riguarda il Nepal, la decisione di bloccare le adozioni era stata presa nella primavera del 2007 dopo denunce di compravendita di minori.

Un anno fa, l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi, inviò, insieme ai colleghi francese e spagnolo, una lettera al premier nepalese per sollecitare le verifiche opportune e giungere al più presto allo sblocco delle adozioni. Ad ottobre 2007, erano 90 le famiglie italiane che avevano già soggiornato in Nepal ed incontrato i bambini ai fini di un’ adozione. Intanto il governo russo dovrebbe aver già approvato il testo di un accordo da firmare con l’Italia. Il testo parte da quello elaborato nel marzo scorso da esperti dei due Paesi e, dopo l’approvazione a livello di governo russo, dovrà essere esaminato dalla parte italiana. Secondo quanto si apprende, questo accordo bilaterale prevede procedure chiare ed uniformi sull’intero territorio della federazione per l’adozione di un bambino russo.

(fonte: Avvenire)