Adozioni, primo semestre 2009: chi sono le famiglie che adottano?

Sono 1.468 le coppie che nei primi sei mesi del 2009 sono volate in Ucraina, Brasile, Colombia o negli altri Paesi del mondo per abbracciare il loro figlio; nello stesso periodo del 2008 erano 1.323, ovvero l’11% in meno.

Hanno in media 40 anni, un livello culturale più alto rispetto alla media nazionale (il 30% circa ha una laurea), l’89% non ha figli e il 78% ne adotta solo uno. Sono residenti in Lombardia, Veneto e Toscana (le regioni con il maggior numero di adozioni concluse).

È questo l’identikit dei genitori adottivi tracciato dalla CAI, che ha pubblicato il primo Rapporto semestrale del 2009 sui dati delle adozioni internazionali. Dal 2000, anno in cui é stata istituita la Commissione per le Adozioni internazionali (CAI), sono state 21.051 le coppie italiane a “diventare” genitori e i numeri sono cresciuti di anno in anno (nel 2008 si è registrato un aumento del 100% rispetto al 2001:da 1.500 a 3.165).

Le mamme adottive lavorano e riescono a conciliare i tempi della vita familiare con quelli della vita professionale. Sono impiegate (37%), libere professioniste (20%), insegnanti e professionisti di elevata specializzazione (13,5%). Solo il 12% svolge il lavoro di casalinga (in calo rispetto al 2000). Leggono, sono istruite, una su tre è laureata. Negli ultimi anni si è registrata una tendenza specifica: le madri adottive hanno un livello culturale più alto rispetto alla media nazionale e rispetto al marito.

Anche i padri adottivi sono mediamente più istruiti della popolazione generale, anche se con percentuali inferiori rispetto alle mogli. Il 30% di loro è laureato (contro il 35% delle madri adottive), mentre il 47% ha un titolo di studio superiore (contro il 44,8% delle madri adottive). I più alti titoli di studio vanno di pari passo con i livelli di occupazione: il 28% sono impiegati, il 18% sono liberi professionisti e il 10% sono imprenditori e legislatori.

Il rapporto segnala un’altra caratteristica: è in crescita il numero delle famiglie che adottano un figlio con un decreto di idoneità mirato, ovvero un provvedimento emesso dal Tribunale in cui si specificano il Paese di provenienza, l’appartenenza etnica, il sesso del minore, lo stato di salute. Sul totale delle coppie adottive sono 389 quelle che hanno adottato con decreto vincolato, un dato in continua crescita dal 2007. Si tratta principalmente di decreti in cui i giudici indicano nel provvedimento il Paese di origine del minore. E’ il caso della Federazione Russa e dell’Ucraina; le aspiranti famiglie adottive segnalano ai giudici la richiesta di poter adottare un minore proveniente da questi Paesi, già accolto e ospitato grazie ai programmi di vacanze terapeutiche.