Adozioni RDC. Gravi accuse lanciate dalla vicepresidente CAI “Qualcuno non aveva interesse a che il Congo sbloccasse le adozioni”

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Qualcuno non avrebbe avuto interesse allo sblocco delle adozioni dalla Repubblica democratica del Congo, tale da non volere l’arrivo dei bambini. Un ente sarebbe sotto inchiesta. Enti che starebbero  portando avanti una campagna mediatica (scriteriata, ferale, denigratoria, di attacchi, di pressioni, di notizie false) per delegittimare l’operato della Cai.

La Cai, Commissione adozioni internazionali, non sarebbe costretta a rendere pubblici i dati relativi all’ingresso dei minori in Italia (gli enti autorizzati si). Ma l’art 7, comma 2 del DPR 108/2007 che regolamenta le attività CAI, prevede la pubblicazione dei dati.

L’esistenza di uno “schieramento” di forze: famiglie ‘pro’ e famiglie ‘contro’ Cai. “Tutte le famiglie hanno avuto la netta percezione di essere state seguite – dice Della Monica – e curate in questi mesi”. Che dire, allora delle diverse testimonianze e accuse di coppie che hanno raccontato di non avere notizie dei propri figli da 18 mesi in varie trasmissioni e giornali (tra le più importanti La Vita in diretta, Sky, La Stampa)?

E ancora una Commissione che non accetta di confrontarsi pubblicamente (sia in un contesto istituzionale quanto in uno televisivo e/o mediatico) con chi è sotto il suo “controllo” perché sarebbe come un giudice che si confronta con l’imputato. Peccato che in CAI il controllato è il controllore di se stesso: presidente e vice presidente nella stessa persona.

Accuse ‘importanti’ che Silvia Della Monica lancia nel corso dell’intervista (oggi 21 marzo 2016) a Controradio, la radio fiorentina diventata ormai nei fatti la sua “portavoce” ufficiale.

E come le volte precedenti, si tratta di strali che rimangono sospesi nel vuoto senza essere “corredati” da ulteriori (ma fondamentali) elementi.

 Chi è questo “qualcuno” che rema contro l’ingresso dei bambini dal Congo?Un modus operandi ormai tipico di questa vicepresidente: già provato lo scorso 26 novembre intervenendo a Bologna, al convegno “Affido e adozione…In cammino verso nuove frontiere”, organizzato da CaMmiNo (Camera nazionale avvocati per la famiglia e i minorenni) parlando di adozioni internazionali.

E il 26 febbraio in un’intervista a  “Controradio” in cui la vicepresidente torna sull’argomento, con la stessa tecnica del “dico e non dico.

E ora la terza: oggi 21 marzo. Stesso copione. E come nelle altre volte c’è da chiedersi “a chi giovi” tutto ciò…Per ascoltare l’intervista integrale clicca qui.