“Un Affetto in Più”: a Quartu è ancora tempo di Affido Familiare, tra testimonianze e nuovi incontri

“In quel momento ho capito che l’affido non è sostituire, ma aggiungere”. A Quartu Sant’Elena si promuove la cultura dell’affido familiare attraverso incontri, testimonianze e relazioni che cambiano la vita. Nuovo appuntamento per il 26 giugno

Ogni bambino ha diritto a crescere in una famiglia, circondato da affetto e sicurezza. Quando quella d’origine attraversa un periodo di difficoltà, l’affido familiare può fare la differenza, offrendo accoglienza temporanea e un punto di riferimento emotivo fondamentale. È con questa convinzione che il Comune di Quartu Sant’Elena, in collaborazione con Ai.Bi. Amici dei Bambini, promuove il progetto Un Affetto in Più, un’iniziativa di coesione sociale pensata per diffondere la cultura dell’affido e coinvolgere nuove famiglie disponibili a mettersi in gioco.

Le testimonianze

Gli incontri informativi, tenuti sul territorio, stanno diventando un’occasione preziosa per sensibilizzare e approfondire il valore dell’accoglienza. Durante questi appuntamenti, le voci delle famiglie affidatarie raccontano esperienze concrete, fatte di silenzi colmi di significato, disegni che raccontano più delle parole e piccoli gesti capaci di costruire legami profondi.

Il silenzio e il disegno con due mamme

“Il primo bambino che abbiamo accolto aveva sei anni” ha raccontato una coppia.

Era chiuso in un silenzio che faceva quasi rumore. Per giorni non ha detto una parola. Poi, un pomeriggio, mentre disegnavamo insieme al tavolo, ha fatto un disegno: c’eravamo io, mio marito, lui e il nostro cane. Era la sua prima forma di comunicazione. Ma mancava qualcosa.
Allora gli ho chiesto: “E la tua mamma? Vuoi aggiungerla anche lei nel disegno?” Mi ha guardato con quegli occhioni pieni di domande e poi ha disegnato una figura con i capelli lunghi, un po’ in disparte, ma sorridente.
In quel momento ho capito che l’affido non è sostituire, ma aggiungere. Siamo lì per aiutarlo a sentirsi al sicuro, in attesa – speriamo – di poter tornare da lei. E quel disegno è rimasto sul frigo per mesi: una famiglia affidataria che accoglie… senza cancellare.

Il primo “brava” a scuola, per sé e per la mamma

Un’altra preziosa testimonianza ha mostrato, invece, l’affido “da parte di chi viene accolto”, con il racconto della storia di una ragazzina di 11 anni, arrabbiata col mondo e convinta di non valere. Finché un giorno è tornata a casa emozionata:

Lei non era arrabbiata con noi, ma con tutto quello che le era capitato. Si sentiva sempre meno degli altri, soprattutto a scuola. Diceva che tanto sua mamma non l’avrebbe mai potuta aiutare nei compiti. Però, un po’ per volta, ha cominciato a studiare con noi, a fidarsi… E un giorno è tornata da scuola e ci ha detto: ‘La maestra mi ha detto brava davanti a tutti!’ Aveva gli occhi lucidi. Poi, piano piano, ha cominciato a raccontare queste cose anche alla sua mamma, durante gli incontri protetti.
Finché un giorno ci ha detto: ‘Voglio che anche lei sia orgogliosa di me’. E lì abbiamo capito che stavamo costruendo qualcosa di buono non solo per lei, ma anche per quella relazione madre-figlia che meritava una seconda possibilità.

I prossimi appuntamenti

L’ultimo incontro informativo del progetto è in programma mercoledì 26 giugno alle ore 17.00, presso lo Spazio Michelangelo Pira (via Brigata Sassari, Quartu Sant’Elena). Sarà un momento aperto a tutta la cittadinanza, per ascoltare, conoscere e magari iniziare a pensare all’affido come a una scelta possibile, generosa e trasformativa.
Chi desidera partecipare all’incontro del 26 giugno può iscriversi compilando il modulo online disponibile al questo link.

Weekend formativi per chi vuole mettersi in gioco

Dopo i diversi appuntamenti a carattere informativo che si sono susseguiti nelle ultime settimane, il progetto entra ora nella fase formativa con l’obiettivo di accompagnare famiglie e single interessati verso un affido consapevole, supportato e responsabile.
“Un affetto in più completa un percorso avviato per rafforzare i presìdi educativi in città. Questo progetto – in collaborazione con Ai.Bi. – promuove l’affido attraverso una sensibilizzazione mirata e un accompagnamento consapevole delle famiglie partecipanti.” Così afferma Marco Camboni, Assessore ai Servizi sociali e alle Politiche generazionali del Comune di Quartu Sant’Elena.
Le famiglie interessate ad approfondire il percorso potranno partecipare ai due fine settimana che si terranno presso il Centro Socio Educativo e Intergenerazionale di Piazza 4 Novembre del comune di Quartu Sant’Elena, nei seguenti giorni:
•    28 e 29 giugno 2025
•    19 e 20 luglio 2025

Durante questi incontri, curati da un’équipe di psicologi e assistenti sociali, verranno affrontati gli aspetti pratici, psicologici, normativi e relazionali dell’affido familiare. Si tratta di un’opportunità concreta per riflettere su una scelta di accoglienza e impegno, con il sostegno di una rete professionale e istituzionale.
“L’affido familiare è una risposta temporanea ma fondamentale per quei bambini che, per un periodo, non possono vivere con la propria famiglia – spiega Alessandro Cuboni, referente Ai.Bi. Sardegna. –  Richiede consapevolezza e stabilità: per questo è importante che le famiglie seguano percorsi informativi e formativi e siano adeguatamente supportate.”