Affido. Il dono di Natale: “La possibilità e la libertà di essere Figlia”

In questa lettera, una madre affidataria ringrazia la madre biologica per aver dato una possibilità alla figlia naturale, rinunciando a lei. Parole che mostrano il valore dell’affido e il significato profondo di essere Figlia

Quando bambini molto piccoli hanno bisogno di essere accolti da una famiglia in tempi brevissimi, si attivano le famiglie affidatarie di pronta accoglienza, preparate a cambiare i ritmi della loro vita nel giro di poco e offrire cura e attenzione al minore abbandonato.
In occasione del Natale, una madre affidataria di pronta accoglienza ha voluto scrivere una lettera alla madre biologica della sua bambina, che aveva scelto di non riconoscerla e di non curarsi di lei a causa della sua dipendenza dalla droga.
Nella lettera, emerge con evidenza la critica severa alla donna che ha preferito la sua dipendenza piuttosto che prendersi cura della figlia, ma non solo.
La madre affidataria, infatti, esprime il suo ringraziamento per averle dato la possibilità di crescere la sua bambina in una famiglia amorevole, e, tra le righe, possiamo leggere anche il suo dolore per una situazione difficile da affrontare, per chi la vive da dentro, e da comprendere, per chi la guarda da fuori.

Da madre a madre

“Sono una donna e ho partorito, come te.
Io lavoro con i bambini e tu invece non so che lavoro fai, se ce l’hai.
Io di te so solo che hai un legame indistruttibile con le droghe. Non riesci a uscirne e anche durante la gravidanza ti facevi. A quanto ho capito non c’è stato verso di smettere, né di farti fare i controlli. Nulla!
Hai partorito questa creaturina e hai deciso di non riconoscerla.
Non so quanto fossi consapevole, quanto ci hai pensato e cosa ti abbia guidato in questa scelta.
Forse l’hai fatto per non dover rinunciare alle sostanze che sai benissimo ti sarebbero state negate nella comunità in cui ti avrebbero inserito con la tua creatura appena venuta alla luce, se mai avessi accettato l’aiuto proposto.
Se per qualcuno sei stata pessima, per me no.
Per me, le hai dato una chance.
Perché nel tuo non darle il tuo cognome, le hai dato la possibilità di avere una famiglia, dei genitori attenti ai sui bisogni di crescita, quei bisogni che tu non saresti stata in grado di vedere perché per te, purtroppo, c’è solo la droga.
È triste pensare che per te venga altro prima di tua figlia, ma il fatto che l’hai lasciata libera da te, dalla tua storia e dai tuoi legami familiari è, dal mio punto di vista, una cosa buona.
Le hai dato la possibilità e la libertà di essere Figlia, vista e amata tutti i giorni, come tutti i bambini hanno diritto di essere.”

Informazioni e richieste sull’affido familiare

Chiunque volesse approfondire la conoscenza dell’affido familiare e riflettere sulla propria disponibilità a intraprendere questo percorso, può partecipare agli incontri organizzati da Ai.Bi. Tutte le informazioni si trovano alla pagina dedicata del sito dell’Associazione.