Affido Familiare. Fine del processo Bibbiano: assoluzioni, prescrizioni, poche condanne

Smontato il presunto “business degli affidi”. Dopo anni di clamore, restano solo tre condanne con pena sospesa

Dopo anni di clamore mediatico e scontro politico, il processo Angeli e Demoni si chiude con un verdetto che ridimensiona drasticamente l’impianto accusatorio sui presunti affidi illeciti nella Val d’Enza. Il Tribunale di Reggio Emilia ha pronunciato solo tre condanne, tutte con pena sospesa: due anni a Federica Anghinolfi, ex responsabile dei servizi sociali, un anno e otto mesi all’assistente sociale Francesco Monopoli (entrambi per falso in atto pubblico) e cinque mesi alla neuropsichiatra Floriana Murru per rivelazione di segreto.

Il presunto “sistema Bibbiano”

Dalle oltre cento imputazioni iniziali, che includevano reati gravissimi come frode processuale, maltrattamenti su minori, lesioni, peculato e tentata estorsione, è rimasto ben poco. Molte accuse sono cadute in prescrizione, la maggior parte si è risolta in assoluzioni. L’ipotesi di un sistema Bibbiano, con affidi manipolati per interessi economici, non ha retto alla prova del dibattimento.
Il verdetto conferma una tendenza già emersa: Claudio Foti, il controverso psicoterapeuta della onlus Hansel & Gretel, è stato assolto in via definitiva dopo una condanna in primo grado. Anche la sua ex moglie, Nadia Bolognini, esce dal processo completamente assolta. L’ex sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti, era già stato archiviato a seguito dell’abrogazione del reato di abuso d’ufficio.

Le parole dopo il verdetto

“Oggi sappiamo che non esistono demoni contrapposti agli angeli, che la nostra assistita non è una ‘ladra di bambini’ e che non ha mai agito per interessi diversi da quello superiore della tutela dei minori – hanno dichiarato i legali di Anghinolfi –  Questa verità giudiziale ci ripaga degli sforzi compiuti, ma non cancella la distruzione mediatica dell’immagine della nostra assistita né i danni irreparabili e incalcolabili provocati al sistema della tutela dei minori”.
La conclusione del processo riaccende lo scontro politico: la vicenda fu infatti centrale nella campagna elettorale per le regionali del 2019 in Emilia-Romagna, con comizi e polemiche infuocate.
Ma le scuse, sicuramente, dovrebbero essere fatte all’affido in quanto tale, troppo spesso “tirato in mezzo” in vicende che ne discreditano la bontà e l’efficacia, quando invece, se l’affido familiare è fatto seguendo le regole e la generosità del cuore, si dimostra ogni volta, in qualsiasi grado di giudizio, una straordinaria forma di accoglienza!
Infatti, una conseguenza di inchieste come questa, che si trasformano, di fatto, in campagne denigratorie contro il sistema dell’affido, hanno come conseguenza il fatto che è sempre più difficile trovare famiglie affidatarie che si rendano disponibili. E, a quel punto, chi chiederà scusa a tutti quei bambini (e alle loro famiglie d’origine in difficoltà) per non aver potuto garantire loro il calore di una famiglia in momenti così difficili?

Informazioni e richieste sull’affido familiare

Chiunque volesse approfondire la conoscenza dell’affido familiare e riflettere sulla propria disponibilità a intraprendere questo percorso, può partecipare agli incontri organizzati da Amici dei Bambini
Tutte le informazioni si trovano alla pagina dedicata del sito.