Affido familiare. “Non ho voglia di conoscere persone nuove! Io a scuola non ci vado”

Nei percorsi di affido, i bambini si trovano a cambiare non solo la “casa” ma anche i contesti di vita dove con fatica hanno costruito relazioni amicali e sociali al di fuori della famiglia. A volte è solo il tempo che permetterà loro di trovare un equilibrio

Paola è stata accolta da poche settimane. I primi giorni la famiglia racconta di una bambina che si adattava a tutto: “mangia tutto, rispetta le regole, allo stesso tempo però sembra passiva come a dover accettare per forza ogni proposta”.
Dopo solo qualche settimana la famiglia racconta di una Paola che pare sembrare tutt’altra bambina: “è diventato tutto un no: a scuola non vuole andare, mette in discussione ogni nostra piccola regola, non vuole fare la doccia, non vuole lavarsi i denti e non parliamo dei compiti. stiamo facendo del nostro meglio ma è un continuo scontro, ci sembra solo di discutere”

Il cambiamento nella vita dei bambini accolti

Racconti di questo genere ci vengono spesso riportati dalle famiglie affidatarie; i minori accolti vivono un cambiamento radicale delle loro vite e devono inserirsi in contesti nuovi con routine e regole talvolta già avviati. Nei percorsi di affido spesso i bambini si trovano a cambiare non solo la “casa” ma anche i contesti di vita dove con fatica hanno costruito relazioni amicali e sociali al di fuori della famiglia.
Non sempre per i bambini è facile ripartire e ricostruire, dietro quindi queste affermazioni e queste “proteste” e comportamenti talvolta di opposizione, si cela un bisogno e un disagio derivanti dalla fatica di riadattarsi e di fidarsi nuovamente con tutte le paure che un cambiamento e una nuova situazione possono comportare.
Per i bambini riconoscere ed esplicitare queste emozioni non è facile, talvolta quindi le esprimono mediante comportamenti quali: capricci, no, reazioni di chiusura o di rabbia.
Non è semplice inizialmente per le famiglie affidatarie sostenere questi comportamenti che talvolta mettono a dura prova. Le famiglie potrebbero provare sentimenti vari quali: frustrazione, inadeguatezza e impotenza.

L’importanza dei corsi di preparazione

L’accoglienza familiare è una genitorialità con delle specificità, per questo motivo è importante partecipare a dei corsi di preparazione, essere sostenuti durante l’accoglienza e confrontarsi con altre famiglie che hanno vissuto la stessa esperienza.
Il confronto e il supporto permettono di essere preparati all’idea che dietro ogni comportamento si possa celare un bisogno, un’emozione trattenuta e imparare quindi ad andare oltre al singolo capriccio che potrebbe assumere un significato diverso e un modo per comunicare ciò che con le parole è così difficile.
A volte è solo il tempo che permetterà ai bambini di trovare il loro equilibrio: inizieranno a capire che forse possono fidarsi, possono abbassare le loro difese e permettersi dì inserirsi. Non sarà facile per gli adulti ma è bene tenere sempre a mente quanto sia ancora più difficile per i bambini.

Informazioni e richieste sull’affido familiare

Chiunque volesse approfondire la conoscenza dell’affido familiare e riflettere sulla propria disponibilità a intraprendere questo percorso, può partecipare agli incontri organizzati da Ai.Bi. Tutte le informazioni si trovano alla pagina dedicata del sito dell’Associazione.