Incentivare e promuovere l’affido familiare: una formula vincente per i comuni e per i minori fuori famiglia

Ai.Bi. Amici dei Bambini da sempre incentiva il ricorso all’affido per i minori fuori famiglia. Ora presenta un progetto che permette di coniugare il diritto dei minori a crescere in un contesto familiare con la concreta possibilità di enti e comuni di risparmiare dal punto di vista economico

Secondo gli ultimi dati del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (al 31 dicembre del 2023), in Italia ci sono 30.936 minori fuori famiglia (esclusi i Minori Stranieri Non Accompagnati) che vivono per almeno 5 notti a settimana in comunità residenziali o all’interno di famiglie affidatarie. Un dato in linea con quello dell’anno precedente.

In affido familiare meno della metà dei minori fuori famiglia

Di questi 30mila, i minorenni in affidamento familiare, secondo i dati SIOSS (Sistema informativo dell’offerta dei servizi sociali), sono 12.632, ma salgono a 15.006 se si considerano tutte le forme di affidamento familiare, anche con modalità inferiori alle 5 notti di permanenza in famiglia.
Senza complicare troppo i conti: meno della metà dei minori fuori famiglia può contare su una famiglia affidataria, mentre la maggioranza è collocata all’interno delle comunità.
Ai.Bi. Amici dei Bambini, realtà da oltre 40 anni impegnata nella tutela dei diritti dei minori anche attraverso l’attività di accoglienza e affido familiare, ha sempre sottolineato come il fatto di poter vivere in una famiglia sia senza dubbio la soluzione migliore, creando le condizioni ideali per la formazione di comunità integrate e inclusive.

Affido familiare: una questione anche economica

Il vantaggio di un’accoglienza affidataria rispetto a quella residenziale è evidente anche dal punto di vista economico: sommando tutti i costi (personale, affitto o mutuo strutture, trasporti, spese varie, utenze, imposte, assicurazioni…) la spesa media giornaliera per ogni minore accolto in comunità educativa va da 125 a 150 euro. Calcolatrice alla mano, sarebbero da 3.750 a 4.500 euro al mese, e anche se sappiamo che le rette si attestano su valori più bassi, è impossibile scendere al di sotto dei 3.000 euro al mese per assicurare ai ragazzi le cure strettamente necessarie.
Di contro, nel caso dell’affido il rimborso medio da prevedere per le famiglie è di soli 450 euro mensili.
Dai dati appare evidente come sia conveniente per gli enti locali, anche dal punto di vista economico, incentivare il ricorso all’affido familiare piuttosto che alle strutture di accoglienza. Soluzione che tra l’altro, come accennato inizialmente, permette una migliore integrazione dei minori accolti all’interno delle comunità e una crescita personale più armonica e positiva, potendo sperimentare quell’affetto e quella “quotidianità” che solo una famiglia è in grado di dare.

La proposta di Ai.Bi. per i comuni

Tutto questo, per trasformarsi da belle intenzioni a soluzioni pratiche, necessità, però, non solo di un’apertura da parte degli enti pubblici, ma anche dalla presenza di più famiglie e single aperti all’accoglienza affidataria.
La proposta di Ai.Bi., già messa positivamente in pratica in diversi territori, punta proprio a unire queste necessità, proponendo ai Comuni momenti per sensibilizzare la comunità rispetto all’affido familiare e, successivamente, formare le persone che decidono di intraprendere questo percorso.
Più nello specifico, gli obiettivi di Ai.Bi. sono di diffondere una cultura dell’accoglienza a livello di cittadinanza, aumentando la consapevolezza sulla condizione dei minori fuori famiglie, su affido e adozione; informare la cittadinanza e singoli target (famiglie, insegnanti, istituzioni…) sull’istituto dell’affido familiare nelle sue varie tipologie.
La proposta si articola in differenti attività organizzate con modalità e strumenti diversi, utilizzando canali formali e informali di comunicazione (sia off line, sia on line) e diversificando nel tempo le proposte di promozione.
Momento fondamentale dell’attività di sensibilizzazione, informazione e formazione è l’incontro informativo, dedicato alle famiglie e ai single che intendono approfondire l’accoglienza. Nel corso dell’informativo è prevista la testimonianza di una famiglia affidataria che, portando la propria esperienza, mette in evidenza le motivazioni e le componenti pratiche ed emotive che entrano in gioco nell’accoglienza affidataria.
I Comuni che fossero interessati ad approfondire queste tematiche e valutare la possibilità di attivare un progetto, può contattare Ai.Bi. Amici dei Bambini alla mail affido@aibi.it