Affido familiare. Non mi hanno scelta e ci sono rimasta veramente male. Perché è accaduto?

Buongiorno,

Sfrutto queste giornate di pausa forzata per scrivervi. Ho quasi terminato con il mio compagno il percorso per l’affido familiare in Lombardia. Da circa un anno faccio volontariato presso una comunita per minori in zona Varese. Dopo il mio colloquio, dove avevo anche comunicato che stavo seguendo con il mio compagno la formazione per l’affido, la stessa comunita mi aveva detto di seguire due bambine perché avevano bisogno di una figura adulta di riferimento. Dopo circa sei mesi di volontariato e dopo aver creato un bel rapporto con le bambine ho dichiarato la nostra disponibilita al loro affido e se potevano farlo presente ai servizi sociali. Da quel momento tutto è cambiato, sono stata vista con sospetto e alla fine, dopo circa un mese, mi hanno detto che fare volontariato era incompatibile con il proporsi per l’affido dei bambini ospitati dalla struttura.

Ci sono rimasta veramente molto male e sono delusissima! Qualcuno mi puo’ dire il perche di tutto questo?

Antonia

Cara Antonia,

Da quanto lei dice, sembra che ci sia stato un fraintendimento iniziale: il vostro fare un corso di preparazione all’affidamento familiare non era finalizzato ad accogliere un bambino della comunità in cui stavate facendo volontariato e forse gli operatori della comunità non vi hanno ben spiegato che il fatto che vi abbiano “abbinato” alle due bimbe non aveva come obiettivo l’affido. Certo è che il tagliare i ponti tra voi e le bambine non può aver fatto che male alle piccole che vi avranno visto sparire senza motivo apparente.
Non è comprensibile, senza conoscere la situazione, il motivo del cambiamento di atteggiamento degli operatori della comunità nei vostri confronti.

Sarebbe facile criticare e insinuare dubbi sulla professionalità che questi operatori devono avere, soprattutto nel gestire le relazioni con e per i bambini che seguono. Si può certo dire che tra adulti, sarebbe stato molto meglio chiarire che le bambine non erano a voi affidabili (spiegandone il motivo) ma permettere che il progetto di sostegno alle due sorelline andasse avanti o per lo meno arrivasse ad una conclusione gestita in modo che non risultasse un taglio netto per nessuno.

Detto questo, se ritenete opportuno, proponetevi ai servizi sociali se sapete per certo che stanno cercando una famiglia per queste piccole, ma ricordatevi che sono i servizi sociali responsabili della tutela dei bambini. Per questo non è scontato che ritengano la vostra coppia la migliore risposta per il progetto delle due bambine, potrebbero avere in mente altro.

Un consiglio? Se sentite di essere la coppia giusta, offritevi ma non rimanete delusi nel caso non vi “scelgano”. Un servizio sociale serio deve avere come obiettivo il trovare la miglior famiglia affidataria in relazione ai bisogni di ogni bambino a cui devono garantire la maggior serenità possibile e soprattutto la minor fatica possibile nel vivere il loro essere in affido.

Cristina Riccardi
Vicepresidente Ai.Bi. – Amici dei Bambini