“Vorrei prendere in affido il figlio di una mia amica: come posso fare?”

Quella di Assunta e Samuel è una storia che solleva questioni delicate sull’affido e l’adozione in Italia, esplorando il confine tra le decisioni del cuore e le prescrizioni della legge

Quanto le tragedie personali rischiano di lasciare i più piccoli in una condizione di vulnerabilità, emergono storie di solidarietà e affetto che sfidano le complessità del sistema legale.
In questa lettera, è raccontata la storia di Samuel, un bambino di cinque anni che potrebbe trovarsi presto solo al mondo, e di Assunta, la donna determinata a prendersi cura di lui.
Mentre la malattia minaccia di strappare Samuel all’unica famiglia che conosce, Assunta cerca una via legale per assicurargli un futuro sereno.

 

La storia di Samuel e Assunta

Gentile Ai.Bi.,
sono a conoscenza di una situazione che potrebbe diventare molto complessa e dolorosa per un bambino e chiedo un vostro parere.
Samuel ha 5 anni e ha perso il papà due anni fa per un tumore; ora si è ammalata anche la mamma con un tumore al seno. I medici non sono stati particolarmente ottimisti. Samuel rimarrebbe solo al mondo.
Conosco la vicenda perché Samuel frequenta una ludoteca insieme ai miei figli.
Assunta, 45 anni, single, gestisce la ludoteca e si occupa di accompagnamento dei bambini a scuola e conosce molto bene Samuel; vorrebbe occuparsi del bambino tramite l’affido o anche l’adozione, essendo lei l’unica persona di cui la mamma di Samuel si fida e che di fatto conosce Samuel.
Assunta potrebbe farlo? La cosa potrebbe essere facilitata se la mamma di Samuel facesse una sorta di “testamento” affidando il figlio ad Assunta?
Grazie.

Un diritto non trasmissibile

Buongiorno e grazie per la domanda e la spiegazione della vicenda che ci permette di fornire una risposta abbastanza completa.
Preliminarmente facciamo una affermazione granitica, ma con una precisazione terminologica.
Il diritto del genitore sul proprio figlio non è trasmissibile. Un genitore non può scegliere a chi “lasciare” il proprio figlio.
Fatta questa affermazione precisiamo che il termine diritto va inteso in senso giuridico consistendo nel potere giuridico riconosciuto, la cd “responsabilità genitoriale” conferita per legge o per “diritto naturale” al genitore.
Un genitore lo è per sempre e non può volontariamente esimersi dall’esserlo (può essergli tolta la responsabilità genitoriale, ma attraverso un procedimento giuridico e in casi estremi).
Nel caso di decesso del genitore, se il figlio è ancora minorenne occorre che la sua cura, la sua tutela, anche in senso giuridico sia assunta da altri soggetti, ma anche in questo caso è necessaria un’azione giuridica di conferimento di tale responsabilità.

L’affidamento di un minore

Il nostro ordinamento non ammette un “testamento” in cui viene affidato un minore a una persona (lo si può fare stabilendo che i proprio beni vengano usati per un minore o che qualcuno si occupi dell’educazione o del mantenimento di un minore, ma non si può “trasmettere” la responsabilità).
Premesso ciò si comprende come la risposta alla domanda concreta posta non può che essere negativa.
Ciò non esclude che Assunta possa divenire colei che si occupa di Samuel, la persona che avrà la cura o tutela del piccolo fino alla sua maggiore età, anche se, dai dati fornitici, è molto difficile.
Ma entriamo nel merito della domanda.
Consideriamo lo stato attuale della situazione: il piccolo ha una mamma, quindi non è abbandonato. La situazione medica della stessa pare molto compromessa e a mio avviso devono essere precauzionalmente avvisati i servizi territoriali perché spetta a loro avviare una procedura di assistenza alla mamma (se non è fisicamente in grado di occuparsi del figlio) e in un futuro, si spera più lontano possibile, di provvedere allo stesso se la mamma viene a mancare.

La tutela

Passiamo a considerare il caso estremo del decesso della mamma.
In tale situazione verrebbe avviata una tutela, che consiste nell’individuare una persona o una famiglia a cui affidare Samuel.
È un’attività giudiziaria che avrebbe come prima azione la ricerca dei parenti prossimi di Samuel; sarebbero questi infatti i soggetti a cui per legge spetterebbe occuparsi del piccolo. Se non vi sono parenti o se quelli esistenti non sono in grado di occuparsi di Samuel, la ricerca si allarga a terzi estranei anche attraverso una possibile dichiarazione di adottabilità di Samuel.
In caso di adozione, Assunta non avrebbe molte chance in quanto single, salvo il caso di adozione speciale.
Anticipiamo che sicuramente la volontà della mamma di indicare una persona come possibile “incaricata” del futuro del figlio può essere tenuto in considerazione nel procedimento, ma non è determinante in alcun modo.
Se la Sig.ra Assunta è disponibile a occuparsi di Samuel, occorre prima di tutto che stabilisca e che lo possa dimostrare, un rapporto forte e stretto con il bambino e che si proponga ai servizi; un incontro tra la sua volontà e quella espressa dalla mamma è ulteriormente utile, ma ripeto non è determinante.
Come dicevo essendo single Assunta non ha molte possibilità di adottare Samuel (salvo i casi estremi dell’art.  44 L. 184/83, ma in questo caso deve farne espressa domanda e motivarla dimostrando di avere creato un legame sentimentale molto forte con Samuel).
In caso contrario se il bimbo resta orfano la strada percorribile è quella dell’adozione ordinaria e legittimante.

Informazioni e richieste sull’affido familiare

Chiunque volesse approfondire la conoscenza dell’affido familiare e riflettere sulla propria disponibilità a intraprendere questo percorso, può partecipare agli incontri organizzati da Ai.Bi. Tutte le informazioni si trovano alla pagina dedicata del sito dell’Associazione.