Affido Internazionale: la salvezza immediata per i minori stranieri non accompagnati

Come arrivare a definire finalmente norme chiare e condivise per i corridoi umanitari e l’affido internazionale? Le proposte al Convegno “Il Made in Italy dell’Accoglienza” di Ai.Bi. e Faris, in programma on line il 15 dicembre alle ore 16.00. È possibile ancora iscriversi

“Accoglienza” è una parola sola. Ma le forme e i significati che può assumere sono tantissimi. O meglio, lo sarebbero se ci fosse la volontà di perseguire con determinazione gli obiettivi affinché tutti i bambini in difficoltà possano trovare delle braccia aperte pronte ad accoglierli.
Uno di questi significati, forse il più sconosciuto e poco considerato, risponde alla definizione di “affido internazionale”. Di per sé, non è un concetto molto complicato da spiegare: si tratta di accogliere temporaneamente bambine e bambini così da metterli al riparo da conflitti, calamità e, più in generale, pericoli per la loro salute e il loro futuro, nell’attesa che i loro genitori, o qualcuno della loro famiglia, possa essere rintracciato e sia in grado di reintegrarlo all’interno del contesto familiare.

Affido internazionale e corridoi umanitari: servono regole certe e condivise

Eppure, ogni volta che si parla di affido internazionale, sembra di aprire la porta su un terreno ambiguo, in cui a ogni angolo saltano fuori spettri di assassini, “mostri”, trafficanti di bambini e venditori di organi. Non che non esistano questi pericoli, ma la mancanza di una legislazione sicura e, a monte, di un dibattito condiviso sull’argomento, non possono che essere degli incentivi all’opacità che circonda questo tema, in cui ciascuno pare quasi giustificato, nell’assenza di norme, ad arrangiarsi come può.
Eppure, ogni volta che scoppia una guerra o si verifica qualche evento che sconvolge gli equilibri di un Paese e di una società, ecco che si torna a rimpiangere l’assenza di uno strumento “come l’affido internazionale” o a invocare la creazione di corridoi umanitari.

La guerra in Ucraina ha mostrato la mancanza di un affido internazionale “vero”

Lo si è visto, ancora una volta, in occasione della guerra in Ucraina, con migliaia di bambini costretti a vagare da una parte all’altra dell’Europa senza un coordinamento e, soprattutto, senza regole sicure.
La stessa Associazione italiana dei Magistrati per i minorenni e per la famiglia ha speso parole importanti a riguardo, invitando le Autorità a: “Monitorare e validare le molteplici iniziative già in atto, al fine di rendere tracciabili tutti i minori ucraini variamente giunti in Italia, scongiurandone la possibile sparizione e il possibile sfruttamento”.
Di affido internazionale e di corridoi umanitari parlerà il Convegno organizzato da Ai.Bi. e Faris per il 15 dicembre dalle ore 16 alle 18,30 Il Made in Italy dell’accoglienza. Affido internazionale, vacanze preadottive, Kafalah e… quali altre forme?”.
Un’occasione, aperta a tutti e gratuita, per sensibilizzare una volta di più la società civile a una riflessione su tutte le possibili forme di accoglienza di bambini stranieri che temporaneamente o definitivamente non possono vivere in famiglia, o che sono in condizioni di particolari fragilità per motivi di conflitto, povertà, calamità naturali.
L’iscrizione, gratuita, e tutte le informazioni si trovano alla pagina dedicata