Africa Emergenza Abbandono. Cuori in azione negli orfanotrofi di Goma 

Che cosa fa un volontario espatriato di Ai.Bi. impegnato nella campagna “Africa Emergenza Abbandono” in un Paese come la Repubblica Democratica del Congo?

Alessandro, il cooperante di Amici dei Bambini in Repubblica Democratica del Congo, non perde certo tempo: durante la sua frenetica giornata lavorativa a Goma, luogo quasi dimenticato da Dio, ma dove la popolazione, povera allo sfinimento, vive con dignità e senza fermarsi davanti alle oggettive difficoltà quotidiane.
Facciamo qualche esempio: per dimostrare quanto sia variegato e complicato il lavoro di cooperante, ma anche quanto (al termine della giornata) l’aver vorticosamente agito per il bene dei bambini abbandonati accolti nei due orfanotrofi Fed e Sodas sia soddisfacente.

Attività legate allo stato giuridico dei bambini

Dopo aver collaborato alle indagini psicosociali legate allo status giuridico dei piccoli ospiti e aver consegnato la documentazione richiesta dai Servizi sociali locali, per definire lo stato di abbandono del minore (e tentare di dargli una seconda possibilità) si deve monitorare l’operato del Tribunale locale, per incalzare a non tralasciare “pratiche”, tra i tortuosi ingranaggi del sistema congolese.

Attività mediche e sanitarie per garantire il diritto alla salute ai piccoli ospiti

Vanno monitoriate la azioni di prevenzione e cura di alcune epidemia, alcune davvero insidiose, come la malaria, particolarmente diffusa e che può risultare letale se non curata in tempo, o come la recente epidemia di congiuntivite emorragica, conosciuta anche come Apollo, che ha causato contagi anche tra i bambini dei centri Sodas e Fed, che però sono stati trattati tutti con collirio antibiotico e seguiti dal medico del progetto.
Continua senza sosta l’azione di disinfestazione e di igiene presso i due centri, dove l’equipe di Ai.Bi. ha acquisto kit igienici e medicinali ulteriori, visto lo stato bisogno.

Azione di screening medicale e nutrizionale

Purtroppo vengono segnalati diversi casi di indice di massa corporea basso, segnale di allerta che la nutrizione non è adeguata. Anche con sforzi enormi e spese notevoli di generi alimentari proteici e dai valori nutritivi essenziali, la quantità di cibo acquistata diminuisce a causa del forte aumento dei prezzo dovuto ai conflitti in corso nella zona.

Sono stati previsti alcuni esami (tra cui HIV, epatite B e C, sifilide, emoglobine, gruppo sanguigno) con precedenza ai dieci minori più vulnerabili, che vengono seguiti con attenzione.

Senza contare il monitoraggio delle situazioni di ospedalizzazione di alcuni piccolini. Mentre una buona notizia arriva dai progressi registrati da Emmanuelle che in settimana ha iniziato ad utilizzare l’apparecchiatura ortopedica che si è riusciti ad acquistare.

Ricongiungimento familiare

Molto tempo e impegno viene dedicato alle attività legate al mantenimento dei rapporti tra i bambini accolti e le loro famiglie, residenti anche in zone lontane e difficili da raggiungere. E’ fondamentale che si rinsaldino i legami coi genitori o alcuni membri della famiglia d’origine, impossibilitata a dare l’adeguato sostegno ai bambini. Nei giorni scorsi si sono verificate più di 60 visite alle famiglie e altrettante sono attese per il mese prossimo.
Con regolarità vengono svolte riunioni con tutte le famiglie coinvolte, per parlare di riunificazione e azioni da portare avanti per aiutare questi nuclei a ridefinirsi quando sarà possibile il definitivo reinserimento del minore. Dopo ogni riunione si organizza incontro con i bambini, dando possibilità di visitare il centro Fed, anche per valutare il grado di tenuta dei membri della famiglia.

“Tutto il resto”

Impossibile fare un elenco dettagliato di tutto ciò che il cooperante all’estero svolge per portare aiuto ai bambini abbandonati e/o temporaneamente ospiti dei due istituti in cui Ai.Bi. opera.
Si devono trovare fondi e utilizzarli al meglio, calcolando l’utilità di ogni centesimo raccolto, sia da donazioni private, che in risposta ai bandi nazionali ed internazionali a cui Amici dei Bambini risponde e vince.
Varie sono le attività da svolgere: progetti individuali per i giovani care leavers, che raggiunta la maggiore età lasciano la struttura per intraprendere la vita in autonomia, senza una famiglia alle spalle, ma con il supporto di Ai.Bi., la formazione del personale locale, che ha a che fare coi bambini, per cui serve sempre aggiornamento psicologico e pedagogico adeguato. Tenere aggiornati i sostenitori delle storie di crescita dei piccoli che stanno accompagnando col loro prezioso supporto economico e personale. Relazionare con cura le attività erogate, rendicontare, testimoniare quanto avvenuto per supportare i centri Fed e Sodas.

E alla sera, una preghiera e un buon proposito per domani

Quando arriva sera, Alessandro stremato e ancora emotivamente coinvolto da quanto svolto, ha ancora il tempo di mandare una breve mail alla Sede nazionale, con la coscienza pulita di chi ha cercato di fare il possibile e oltre, riproponendosi di ottimizzare le risorse domani, fiducioso di fare parte di un team che lo supporta e veglia su di lui, congratulandosi di ciò che fa e farà, per rendere il futuro dei piccoli accolti, un po’ migliore.

Africa. Emergenza Abbandono in Repubblica Democratica del Congo

Ai.Bi. ha lanciato, nell’Africa Sub-Sahariana, una campagna regionale di contrasto all’abbandono che coinvolge 4 Paesi: GhanaRepubblica Democratica del CongoRepubblica del Congo (Congo Brazzaville) e Burundi. Con il tuo sostegno, potremo garantire a quanti più minori possibile accolti dagli orfanotrofi, assistenza, cibo, cure e, soprattutto, la fiducia in un futuro differente. Che ancora è possibile!