Ai.Bi. ottiene per il secondo anno il Certificato Base Family Audit: premiata la nostra attenzione per il benessere dei dipendenti e delle loro famiglie

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Il benessere dei lavoratori e delle loro famiglie è per Ai.Bi. un obiettivo primario, lo persegue e difende con ogni mezzo e questo viene riconosciuto anche ufficialmente tanto da essere promosso dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia il cammino che Ai.Bi. intende percorrere in tema di welfare non solo per le famiglie dei propri dipendenti ma anche per quelle di tutte le persone che ad Ai.Bi.  per qualsiasi motivo si rivolgono

Amici dei Bambini ha, infatti, ottenuto il certificato base Family Audit per la seconda annualità: un attestato di qualità che riconosce e valorizza l’attenzione della nostra associazione verso le famiglie e le loro esigenze di conciliazione tra vita e lavoro. Finora in Italia le aziende ‘certificate’ sono 80. Ai.Bi. è tra loro, con l’obiettivo di migliorare i propri standard di qualità in fatto di conciliazione tra vita privata e lavoro.  E’ questo il senso di una sperimentazione nazionale promossa dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia presso la Presidenza del Consiglio. Nell’elenco ci sono giganti come Enel, con i suoi 36.842 dipendenti, Atm, l’azienda dei trasporti milanesi, con 9.065. Oppure multinazionali come Nestlé, che conta 5.600 dipendenti. Ma ci sono anche Province, Comuni, Curie, Associazioni.

A rendere nota la notizia è il sito ufficiale del Family Audit (www.familyaudit.org) che inserisce Amici dei Bambini tra le realtà che si sono distinte per la sperimentazione nazionale come l’Associazione degli industriali della provincia di Trento; Azienda speciale per la gestione degli impianti sportivi del Comune di Trento; Comune di Mezzocorona (TN). Provincia di Cagliari; Unione Italiana del Lavoro (uil) del Trentino; Consorzio ctm-Altromercato Società cooperativa (VR); Provincia di Novara e la Fondazione San Giovanni Battista (RG).

Il Family Audit è la certificazione che contraddistingue l’attenzione dedicata al benessere dei lavoratori e delle loro famiglie, grazie ad una innovativa politica di welfare. La speranza è ovviamente che tali politiche di welfare non restino iniziative isolate di singoli soggetti, ma vengano inserite in vere e proprie politiche territoriali degli enti locali, come già oggi avviene nella Provincia autonoma di Trento. Purtroppo, il resto d’Italia arranca a questo riguardo molto lontano.