Corte Costituzionale. I nostri figli avranno due cognomi?

Perché in Italia si assegna al figlio solo il cognome del padre? La Consulta si interroga sulla costituzionalità della norma poco coerente con i principi di parità ed uguaglianza a cui si dovrebbe oggi ispirare il nostro ordinamento.

Perché i figli in Italia assumono alla nascita il cognome paterno? Perché non è possibile invece chiamare il nuovo nato con il cognome della mamma?

È la legge italiana che lo impone, anche se ammette la possibilità che il bambino assuma, qualora i genitori lo desiderino, il doppio cognome, ma sempre con precedenza a quello paterno.

Una scelta in “odore” di incostituzionalità, anche perché poco coerente con i principi di parità ed uguaglianza a cui si dovrebbe oggi ispirare il nostro ordinamento.

Proprio su questa scia la Corte Costituzionale ha deciso di sollevare,  davanti a se stessa dubbi di legittimità sull’articolo 262 del Codice civile che stabilisce come regola per il figlio naturale, ossia nato al di fuori del matrimonio, l’assegnazione del cognome del genitore che per primo lo ha riconosciuto,  ma qualora il riconoscimento sia effettuato contemporaneamente da entrambi i genitori l’assunzione del cognome paterno

La richiesta di pronuncia è partita dal Tribunale di Bolzano e richiama la precedente sentenza della Consulta ( 286 del 2016) con la quale veniva affermato il diritto per i figli naturali, in accordo tra i coniugi, di acquisire anche il cognome della madre, in aggiunta a quello del padre.

Ma oggi la Consulta, racconta il Sole 24 Ore vuole fare un passo in più e “prima di rispondere al Tribunale di Bolzano, considera pregiudiziale sollevare un interrogativo più generale interrogandosi sulla costituzionalità della regola, prevista dal Codice civile, di assegnare al figlio solo il cognome del padre, sempre e non solo nel caso di figli nati fuori dal matrimonio e riconosciuti”.