Nel lettone con mamma e papà? Nessun impatto negativo sullo sviluppo, secondo una recente ricerca

Uno studio britannico rassicura i genitori: la pratica del bed-sharing non influisce sullo sviluppo emotivo o comportamentale dei figli

Un nuovo studio condotto dall’Università dell’Essex ha fornito importanti informazioni sulla controversa pratica della condivisione del letto tra genitori e figli, conosciuta come “bed-sharing”. Nonostante le raccomandazioni delle società scientifiche, lo studio ha alleviato almeno una delle preoccupazioni maggiori: l’impatto sullo sviluppo psicologico dei bambini.

Il bed-sharing

La pratica del bed-sharing è da tempo dibattuta, soprattutto per i rischi fisici associati. L’American Academy of Pediatrics sconsiglia di far dormire i neonati nello stesso letto dei genitori, suggerendo invece che dormano in culle apposite vicino al letto dei genitori per i primi sei mesi di vita. I rischi principali sono soffocamento, strangolamento e intrappolamento. Nonostante queste preoccupazioni, molti genitori scelgono comunque di condividere il letto con i figli, sia per facilitare l’allattamento che per ottenere un riposo più continuativo.

Lo studio

La nuova ricerca, pubblicata su Attachment & Human Development, ha esaminato un ampio campione di quasi 17.000 bambini britannici, monitorati fino agli 11 anni di età. I risultati, sorprendenti per alcuni, indicano che la condivisione del letto a 9 mesi non ha alcuna influenza negativa sullo sviluppo emotivo o comportamentale dei bambini. Il team, guidato da Ayten Bilgin, ha raccolto dati attraverso il Millennium Cohort Study, seguendo i bambini dal 2000. Non sono emersi legami tra il bed-sharing e problemi comportamentali, come aggressività o iperattività, né con disturbi emotivi come depressione e ansia.

Questo studio rappresenta un’importante rassicurazione per molti genitori. Come ha sottolineato Bilgin, nonostante il dibattito in corso sui potenziali danni o benefici del bed-sharing, finora era stata condotta poca ricerca scientifica. “I genitori possono stare certi che, se praticata in sicurezza, la condivisione del letto è improbabile che abbia effetti negativi sullo sviluppo del bambino”, ha dichiarato la ricercatrice, aggiungendo che la scelta di dormire con i propri figli non dovrebbe essere fonte di vergogna o senso di colpa.
In conclusione, i risultati di questo studio offrono nuove prospettive sulla pratica del bed-sharing, contribuendo a eliminare almeno una delle preoccupazioni legate allo sviluppo psicologico dei bambini.

[Fonte: Vanity Fair]