Aids e abbandono: il dramma dell’Africa

L’AIDS è senza dubbio uno dei maggiori problemi dell’Africa tanto che in alcuni stati viene considerato un “disastro nazionale”. Sono più di 14 milioni i bambini che hanno perso uno dei genitori a causa dell’Aids. Molti di questi si trovano poi a vivere in condizioni di insicurezza e pericolo, agli angoli delle strade delle metropoli africane; tanti anche quelli che vengono reclutati dai guerriglieri per essere arruolati come bambini-soldato.

L’adozione potrebbe essere un valido strumento per dare serenità e una famiglia a questi bambini, tuttavia nella maggior parte dei Paesi del continente africano l’adozione nazionale non è ancora sviluppata e quella internazionale prevede un iter burocratico lento e farraginoso. Il diritto di essere figlio viene così calpestato, non è garantito a nessuno di questi bambini.

La situazione è ancora più drammatica se si considera quanto emerso dalla Terza Conferenza di rifinanziamento del Fondo Globale contro AIDS, TB e Malaria, tenutasi a New York il 4 ed il 5 ottobre scorsi. Gli sforzi dei paesi donatori nei confronti dell’Africa si sono ridotti. Il totale dei contributi impegnati per il triennio 2011-2013 si è fermato poco sotto i 12 miliardi di dollari, lontano dall’obiettivo dei 20 miliardi considerati necessari per garantire l’avanzamento verso l’Accesso Universale.

L’Italia, che ancora deve versare i contributi annuali 2009 e 2010, pari a 260 milioni di euro, è stato l’unico fra i membri del G8 a non assumere impegni.

A fronte di questa situazione il Gruppo di Lavoro AIDS del Tavolo Africa della Regione Toscana denuncia la grave inadempienza da parte del Governo italiano e lancia un appello: “Accesso Universale alle cure e alla prevenzione dell’AIDS: l’Italia faccia la sua parte” che è stato diffuso in occasione dell’ultima Conferenza regionale realizzata il 29 ottobre a Pontedera sulla cooperazione internazionale toscana (oltre che sui siti web e altri social network di alcuni soggetti toscani). 

L’obiettivo della campagna è quello di raccogliere almeno 1500 firme, tra singoli cittadini ed istituzioni/associazioni. La data in cui è fissato il termine ufficiale della campagna è il 31 Dicembre 2010, i risultati ottenuti saranno poi presentati nel quadro di una iniziativa pubblica che si svolgerà nella settimana fra il 10 ed il 15 gennaio 2011. L’appello si rivolge anche a tutte le istituzioni della Regione, impegnate nella cooperazione internazionale, affinché possano far sentire la propria voce sul Governo Nazionale.