Aiuti umanitari, l’Onu costretto a tagliare i pacchi alimentari

aiutiLa crudeltà della guerra civile che insanguina la Siria ha messo a segno un altro duro colpo nei confronti della popolazione siriana. Le Nazioni Unite in questi giorni hanno annunciato di essere state costrette a ridurre di un quinto le dimensioni dei pacchi alimentari destinati ai civili, a causa di una carenza di fondi.

I Paesi donatori si erano impegnati a stanziare 2,3 miliardi di dollari in favore delle agenzie umanitarie che operano per aiutare il popolo siriano. Di questi, però, fino a oggi, solo 1,1 miliardi sono stati effettivamente messi a disposizione, di cui 250 milioni dal solo Kuwait. Da qui la necessità di tagliare del 20% la tradizionale fornitura alimentare destinata a ogni famiglia e comprensiva di riso, frumento, pasta, legumi, olio vegetale, zucchero, sale e farina di frumento, tutti beni di prima necessità.

Così, mentre all’interno del Paese la crisi umanitaria si intensifica, le conseguenze della guerra civile siriana gravano sempre di più anche sugli Stati confinanti. Questi, a detta dell’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati Antonio Guterres, fino a questo momento hanno dato ospitalità a circa 3 milioni di rifugiati. Il solo Libano ne accoglie più di un milione, un numero pari a quasi un quarto della sua intera popolazione. E non mancano casi di estrema tensione nei campi profughi allestiti oltre i confini siriani: di questi giorni è la notizia della morte di un rifugiato nel campo di Zaatari, in Giordania, in seguito agli scontri tra centinaia di profughi e le forze di sicurezza giordane.  Se si considerano anche i 6,5 milioni di persone sfollate all’interno del Paese, sottolinea Guterres, si comprende come quasi la metà della popolazione siriana si sia spostata da dove viveva prima dell’inizio del conflitto.

“Non dobbiamo dimenticare che in Giordania, in Libano e in altri Paesi – ha detto Guterres – abbiamo sempre più disoccupati, persone con salari bassi a causa della concorrenza nel mercato del lavoro, aumento dei prezzi, affitti più cari. La crisi in Siria sta avendo un impatto drammatico sulle economie le società dei Paesi vicini. Diventa facile, quindi, innescare tensioni ed è molto importante – ha concluso – fare tutto il possibile per sostenere meglio sia la comunità di rifugiati che quelle accoglienti.

Nel frattempo all’interno della Siria non si ferma la violenza della guerra. Nella giornata del 29 aprile, la città di Homs, nel centro del Paese, è stata colpita da una serie di attentati. Un’autobomba nel quartiere di Zahra ha provocato 20 vittime, mentre in seguito all’esplosione di un razzo che ha colpito la rotonda degli Abbaside sono morte altre 13 persone, tra cui 5 bambini, e altre 40 sono rimaste ferite.

 

Amici dei Bambini è impegnata quotidianamente a sostegno della popolazione siriana rimasta in patria, con i suoi progetti di supporto medico e di aiuto alle famiglie povere e agli orfani. Per saperne di più e offrire il tuo contributo, visita la pagina dedicata.

 

Fonte: Rai News, Al Jazeera