Allerta adozioni in Nepal: Aja esorta Kathmandu a bloccarle

nepal2In Nepal ancora non c’è chiarezza sulla condizione di adottabilità dei minori, per questo la Conferenza di diritto privato dell’Aja – principale organismo in materia di adozioni internazionali – ha esortato il governo di Kathmandu a sospendere nuovamente le adozioni.

Alcune recenti indagini condotte dal board dell’Aja hanno rivelato che molti bambini provenienti da aree remote del Paese erano stati falsamente dichiarati orfani, quindi adottabili, senza che i loro genitori lo sapessero.

Il Rapporto della Conferenza dell’Aja è molto chiaro sulla situazione in Nepal: sono stati accertati numerosi casi di falsificazione di documenti che dichiarano l’adottabilità dei bambini; spesso le dichiarazioni di abbandono sono state ottenute dalle famiglie con il pretesto che i bambini sarebbero andati nella capitale per poter ricevere un’istruzione. Le “false dichiarazioni” riguardavano l’origine, l’età e la condizione giuridica del bambino.

Tra le raccomandazioni conclusive del Rapporto, il Board dell’Aja cita la necessità di rifondare il sistema di protezione dell’infanzia, promuovere una nuova legge che chiarisca e renda trasparenti i criteri di adottabilità dei minori. Segnalato come necessario anche il bisogno di un’Autorità Centrale forte.

Il Rapporto si chiude dichiarando il fallimento del Governo nepalese alla lotta contro il traffico di minori ed esortandolo a sospendere le adozioni internazionali.

Il Nepal aveva già sospeso le adozioni internazionali nell’aprile 2007; le adozioni erano poi riprese nel 2008 dopo aver introdotto nuove regole. La macchina tuttavia era ripartita effettivamente solo nell’autunno 2009, con la nomina del nuovo Ministro delle Donne, ovvero dell’organismo competente in materia di adozioni e dopo che ad aprile 2009 il Nepal aveva firmato la Convenzione dell’Aja.

Ad oggi sono 80 gli enti stranieri autorizzati dalle autorità locali a svolgere le pratiche di adozione.