Aperta la prima struttura di accoglienza in Sicilia: cerchiamo 750 sostenitori, 750 caffè al giorno

giochi bimbi  350 200Da una parte, bambini costretti a dormire in terra, senza lenzuola né coperte, come animali, nello sporco e nel freddo.

Dall’altra, strutture ampie, confortevoli, che per mancanza di risorse economiche sono state chiuse e restano inutilizzate.

Da una parte, la denuncia di Terre des Hommes, sulle condizioni disumane in cui si vive nel Centro di Primo Soccorso di Lampedusa: uno spazio che può ospitare fino a 250 persone e oggi ne accoglie 800, fra cui oltre 200 bambini e anche neonati.

Dall’altra, la mappatura che Amici dei Bambini sta facendo di case, centri, spazi che possano ospitare con dignità i minori non accompagnati, offrendo un vero letto in cui dormire, un tavolo a cui sedersi per mangiare, un cortile o uno spazio dove giocare…

Giovedì 31 ottobre, Ai.Bi. apre la sua prima struttura in Sicilia e offre alla Prefettura la disponibilità ad accogliere subito dieci minori non accompagnati, con l’immediato supporto di educatori, psicologi, mediatori linguistici e assistenti sociali, per assisterli nel delicato inserimento e superamento del trauma.

Volontari e operatori stanno lavorando freneticamente in queste ore per ultimare l’allestimento, procurando letti, lenzuola, cuscini, prodotti per l’igiene personale, abiti…

Con altrettanta tempestività, sono iniziati i colloqui e le visite domiciliari della nostra équipe alle famiglie che hanno dato la loro disponibilità ad accogliere un minore. Sono 534 e verranno incontrate tutte, dando priorità a chi risiede in Sicilia (al momento, 82 hanno aderito al progetto Bambini in alto mare) e a chi ha già esperienza di affido o di adozione.

Come sostenere questo enorme piano di emergenza?

Non è possibile attendere risposte e fondi istituzionali, è inammissibile che bambini traumatizzati e soli, possano vivere in Italia ammassati come bestie.

Per offrire una vera accoglienza l’unica soluzione è fare rete.

Ai.Bi. apre la sua prima struttura. Scommette sul futuro e sulla provvidenza, sulla generosità di tanti sostenitori e sostenitrici che siano pronti a regalare a questi bambini, che vivono in condizioni disperate, l’equivalente di un caffè al giorno, 85 centesimi al giorno.

E’ questo il valore di un Sostegno senza Distanza, l’unico strumento per garantire continuità a un vero progetto di accoglienza: 25 euro al mese.

Per mantenere aperta e attiva per un anno la prima di queste strutture serve l’equivalente di 750 caffè.

La rete della generosità dev’essere grande, il passaparola continuo. Ogni italiano deve sentirsi coinvolto.

Soprattutto perché non ci vogliamo fermare. Non è possibile aprire una sola struttura. Gli sbarchi continuano, il numero dei minori che arrivano sulle nostre coste cresce e si aggiorna, giorno dopo giorno. Solo in Sicilia ci sono decine di strutture bellissime e abbandonate. Potrebbero essere il luogo ideale per ospitare altri bambini. Ma occorre ristrutturarle, dotarle di servizi funzionali e personale competente.

Il dato più aggiornato sui Misna parla di 4056 minori: un traguardo lontano, eppure vicinissimo.

Se solo ogni italiano regalasse un caffè al giorno si riuscirebbero ad aprire 250 strutture e salvare la vita di 2500 bambini. Unita alla rete delle famiglie accoglienti, pronte ad aprire la loro casa a uno o due minori, già oggi potremmo raggiungere 3500 bambini.

Un sogno? Un’utopia? Secondo Ai.Bi., un progetto possibile.

Che cosa ci vuole? In fondo, basta un caffè!