Arrivano i primi dati ufficiali: crollo del 45%. Il caso strano di Airone

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Le ipotesi sul crollo delle adozioni internazionali nel 2014, formulate in base alle proiezioni effettuate nei primi mesi del 2015, rischiano di impallidire di fronte alla dura realtà. I primi dati ufficiali sui minori stranieri accolti in adozione da coppie residenti in Italia l’anno scorso delineano un quadro ancora più drammatico di quanto ci si potesse aspettare. Dati che però non arrivano dalla Commissione Adozioni Internazionali, da cui ancora si attendono le cifre ufficiali sul 2014. In attesa che la Cai pubblichi i dati a livello nazionale, però, cominciano ad arrivare quelli relativi a due province, Brescia e Parma. E in base a questi, la situazione appare decisamente preoccupante: il calo delle adozioni internazionali, nel 2014, sarebbe di circa il 45% rispetto al 2013. Molto di più del 30% ipotizzato dalle proiezioni che, evidentemente, si stanno rivelando fin troppo ottimistiche.

In provincia di Brescia – secondo il rapporto elaborato dal Centro Adozioni dell’Asl – nel 2014 sono stati adottati solo 30 minori stranieri: il 46,46% in meno rispetto al 2013, quando i bambini stranieri accolti furono 55. Più che dimezzato il dato rispetto al 2010, l’“anno d’oro” dell’adozione internazionale in Italia, quando in provincia di Brescia furono accolti ben 67 minori stranieri.

Ugualmente preoccupante la situazione nel parmense, altro territorio da cui sono giunti i dati ufficiali relativi all’anno appena trascorso, resi noti nel corso del convegno “Caleidoscopio familiare. Intrecci, origini, intercultura”, tenutosi sabato 18 aprile a cura della Provincia. In questo caso, i bambini provenienti dall’estero e adottati nel 2014 sono stati 10, 7 in meno del 2013, con un calo, quindi, del 41,18%.

Complessivamente, dunque, nelle province di Brescia e Parma, nel 2014 sono stati adottati 40 minori stranieri, poco più della metà dei 72 accolti l’anno precedente. Il calo, pertanto, è pari al 44,5%.

le prospettive per il futuro non lasciano intravedere inversioni di tendenza. In provincia di Brescia, infatti, nel 2014 solo 57 coppie hanno presentato al Tribunale per i Minorenni la richiesta di idoneità per l’adozione internazionale (9 solo per quest’ultima e 48 sia per l’adozione nazionale che per quella internazionale). Anche in questo caso, si sta assistendo a un crollo verticale. Le richieste di idoneità per l’adozione internazionale erano state complessivamente 63 nel 2013, 90 nel 2010 e 127 nel 2004. In 10 anni, quindi, si sono più che dimezzate.

Una situazione nera, quindi, che nel caso di Brescia si tinge anche di giallo. Tra i 16 enti autorizzati che hanno seguito le coppie accoglienti negli iter adottivi del 2014 compare anche il nome de L’Airone Onlus. Circostanza alquanto “curiosa” se pensiamo che la Cai, con delibera del 19 marzo 2013 – molto precedente all’inizio del 2014 -, revocò a tale ente l’autorizzazione e l’ha cancellato dall’albo degli enti autorizzati. Nella stessa data, inoltre, la Commissione prese in carico le procedure pendenti relative a quelle coppie che, in quel momento, risultavano avere conferito mandato a L’Airone. Decisioni entrambe confermate con successiva delibera della Cai del 12 luglio 2013, quando venne comunque accordato all’ente il permesso di proseguire fino al 30 settembre 2013 le procedure già avanzate o depositate presso le autorità straniere competenti. Com’è possibile quindi che, nel 2014, qualcuno abbia ancora portato a termine un’adozione con un ente non più autorizzato e cancellato dal relativo albo?