Il crollo delle adozioni internazionali: meno 30% in un anno. Non arrivano a 2.000 i bambini adottati nel 2014

grafico-interno (2)I numeri sono eloquenti e non lasciano spazio a dubbi: l’adozione internazionale si trova ad affrontare la crisi peggiore della sua storia. Come riporta esplicitamente il grafico sull’andamento delle adozioni internazionali confrontando l’ultimo quinquennio 2010/2014, il numero di bambini stranieri adottati in Italia ha subito, dopo il picco del 2010 – con 4.130 minori autorizzati all’ingresso nel nostro Paese – un vero e proprio crollo secondo un trend che è destinato a spazzare via definitivamente questa forma di accoglienza, pregiudicando il diritto di ogni bambino a crescere in una famiglia.

Il 2014 si chiude, infatti, con il 30% in meno delle adozioni rispetto al 2013 e ben addirittura il 50% in meno rispetto al 2010. Cifre drammatiche che riflettono un trend in caduta libera di un settore che, invece, dovrebbe essere sostenuto e supportato in ogni modo e con ogni strumento. Si tratta di proiezioni stilate sulla base dei dati pubblicati da alcuni Enti sui propri siti istituzionali, come indicato dalle Linee guida della CAI, (Commissione Adozioni Internazionali) e da riscontri avuti  dai Paesi di origine dei bambini adottati.

Proiezioni cheanticipano il Report annuale “Dati e prospettive nelle adozioni internazionali” oggetto a sua volta dell’anteprima che la CAI, come ogni anno, avrebbe dovuto pubblicare entro il mese di gennaio sul proprio sito. Un’anticipazione dei risultati che però ancora non è stata resa pubblica. A differenza degli anni passati, infatti, la Commissione Adozioni internazionali ha sempre pubblicato: il 05/01/2010, il 03/01/2011, il 12/01/2012, il 07/01/2013 e il 22/01/2014. Manca quindi l’anteprima di gennaio 2015.

Entrando nello specifico, nel 2013 sono stati adottati 2.825 bambini, nel 2014 meno di 2.000 con un calo quindi pari al 30%.

Le proiezioni sono stimate con un margine di errore del 5% in più o in meno: ciò vuol dire che il dato del 2014 oscilla tra le 1.900 e le 2.100 adozioni di minori stranieri.

Numeri importanti, gravi, che diventano catastrofici se messi a confronto con quelli registrati nel 2010. In questi 5 anni, infatti,  si è passati da 4.130 bambini stranieri adottati in Italia ai circa 2.000 dello scorso anno: una vera e propria mannaia pari al 50%.

Inoltre, anche il numero delle coppie che hanno accolto un minore straniero negli ultimi anni scende drasticamente: nel 2010 erano 3.241, scesi a 2.291 nel 2013, mentre la proiezione del 2014 indica,  con un margine di errore un po’ più alto (8%) il dato di 1.800 coppie.

Una fotografia dello stato attuale che sembra togliere speranza a tanti bambini in attesa di una famiglia che li accolga. Le adozioni internazionali sono in netto calo e questa crisi attraversa in modo trasversale vari Paesi, in misura e percentuale diversa. Ma nessuno sembra esserne esente: a giudicare dai riscontri degli stessi Paesi stranieri.

Le realtà più colpite sono l’Etiopia, la Federazione Russa e la Repubblica Democratica del Congo: nella prima gli iter adottivi vanno fortemente a rilento; in Russia, a settembre scorso, in occasione di un seminario a Mosca, l’Autorità russa ha evidenziato che rispetto al precedente anno si è passati da circa 2.000 adottabili per l’adozione internazionale a 1.000. In Congo la situazione è ancora ferma al blocco delle adozioni da settembre 2013.

Situazione che non migliora in Cambogia che è passata dalle 554 adozioni del 2011 alle 179 del 2013  e ancora non ha ripreso l’attività e l’Ucraina passata dai 297 bambini accolti dalle famiglie italiane nel 2011 ai 146 nel 2013; probabilmente per il 2014 questi dati subiranno un ulteriore calo.