Assegno Unico: previsti aumenti fino a 180 euro per figlio. Ma perché è stato spostato a marzo?

Il via dell’assegno unico universale per i figli ha subìto un altro rinvio e partirà a marzo: più tempo per l’INPS di organizzarsi e per le famiglie per richiedere l’ISEE. Gli importi, però, dovrebbero aumentare

La misura è stata annunciata come “epocale”, ed effettivamente, anche solo guardando i lunghi preparativi, i rimandi, le modifiche… si può capire la portata e la difficoltà dell’istituzione del cosiddetto Assegno Unico Universale per i figli. L’ultima decisione, come ormai noto, è il rinvio della data di partenza: dall’1 gennaio, inizialmente fissato, al mese di marzo.
Fino ad allora, rimane in vigore l’assegno ponte che, da luglio, è stato introdotto per dare un contributo a chi in precedenza non l’aveva: lavoratori autonomi, incapienti, disoccupati e percettori del reddito di cittadinanza.

I motivi del rinvio della partenza dell’assegno unico

Proprio l’assegno ponte è uno dei motivi che ha portato il governo a decidere di posticipare a marzo l’entrata in vigore dell’assegno unico. I pagamenti dell’assegno ponte, infatti, sono andati un po’ a rilento, specie all’inizio, e c’è dunque la necessità di mettersi in pari con le erogazioni arretrate prima di fare il “passaggio” alla nuova misura.
Altra motivazione che ha reso necessario rimandare l’avvio è l’ISEE. L’indicatore della Situazione Economica Equivalente, infatti, è il documento indispensabile per poter fare la richiesta dell’assegno unico, ma è anche un documento che a gennaio va rinnovato. È stato dunque necessario concedere alle famiglie un maggior lasso di tempo per procurarselo.
Quello che va sottolineato è che l’erogazione del nuovo assegno unico comincerà da marzo, ma le domande saranno aperte già da gennaio, così da dar modo all’INPS, che gestisce il tutto, di organizzarsi ed essere pronto, si spera, al meglio.

Aumentano gli importi massimi dell’assegno unico

Nel frattempo, arriva anche una buona notizia per le famiglie: secondo una notizia pubblicata da Repubblica, trapelata, pare, da fonti ministeriali, gli importi dell’assegno unico dovrebbero essere più alti di quanto finora prospettato: l’importo massimo dovrebbe salire a 180 euro a figlio (per i primi due) contro i precedenti 167. Dal terzo figlio in poi, invece, l’importo massimo dovrebbe salire a 260 euro mensili. Probabilmente, i ritocchi al rialzo sono stati pensati anche per scongiurare uno dei principali, possibili, problemi sollevati dal Forum delle Famiglie: ovvero che proprio alle famiglie più numerose il nuovo assegno unico potrebbe garantire minori entrare rispetto a tutte le misure presenti ora, che nell’assegno unico sono destinate a essere ricomprese.
Tra le possibili modifiche ci dovrebbe essere spazio anche per quella che prevede degli aumenti per le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano: iniziativa pensata per incentivare il lavoro femminile.
Tutti questi cambiamenti, comunque, sono ancora soltanto delle indiscrezioni, perché per renderle effettive sarà necessario attendere il decreto attuativo che chiarirà una volta per tutte ogni caratteristica dell’assegno unico universale.
Ma le sorprese, ormai l’abbiamo visto, sono sempre dietro l’angolo.