Assegno Unico: le fatiche (forse risolte) delle famiglie numerose

Per un disguido tecnico, le famiglie numerose con figli maggiori di 21 anni fiscalmente a carico non hanno percepito i 100 euro di maggiorazione previsti dall’Assegno Unico per i nuclei più numerosi. Dopo diverse segnalazione, e molti mesi, i pagamenti potrebbero essere in arrivo

Secondo i dati dell’Osservatorio dell’INPS, nei suoi primi 7 mesi di attività, l’Assegno Unico Universale ha erogato un totale di quasi 9 miliardi di euro a circa 6 milioni di famiglie per 9,3 milioni di figli. L’importo medio per ciascun figlio è di 145 euro al mese, mentre per ogni nucleo la media sale a 233 euro.
Nel dettaglio, i dati permettono di sapere che la maggior parte delle domande arriva da famiglie con un figlio (2,6 milioni) e due figli (2,1 milioni), mentre scendono drasticamente già a partire da quelle con tre figli (meno di 400mila famiglie) e calano ulteriormente via via che si arriva a quattro figli (58 mila), cinque figli (meno di 10mila) e sei o più figli (3.180 famiglie).
Numeri senza dubbio importanti, ma che nascondono anche alcuni problemi che una misura nuova e radicalmente diversa come questa ha inevitabilmente bisogno di tempo per assorbire.

L’Odissea dei “100 euro” per le famiglie numerose con figli sopra i 21 anni

Uno di questi problemi, però, è evidentemente più palese e urgente di altri, non foss’altro per il fatto che sta colpendo proprio le famiglie più numerose, ovvero quelle che, idealmente, sarebbero le prime destinatarie della misura.
A portare il caso all’attenzione è stato il quotidiano Avvenire, che ha sottolineato come fin dall’inizio dell’entrata in vigore dell’Assegno Unico, a risultare penalizzate siano state le famiglie numerose in cui sono presenti uno o più figli maggiori di 21 anni ancora fiscalmente a carico dei genitori.
Il problema nasce relativamente alla maggiorazione di 100 euro prevista per tutte le famiglie con quattro o più figli. Questa cifra era già riconosciuta in passato in busta paga o in fase di conguaglio in dichiarazione dei redditi e, come tutte le misure di questo tipo in essere nel passato, è stata poi ricompresa all’interno dell’Assegno Unico. Il fatto è che la maggiorazione è stata riconosciuta automaticamente per i nuclei in cui i figli sono tutti sotto i 21 anni (limite d’età al di sopra del quale non viene più riconosciuto, per quel figlio, l’assegno unico), mentre non è stato erogato ove uno dei 4 “o più” figli, sia maggiore di 21 anni, nonostante lo stesso sia determinante per la composizione del nucleo familiare e compaia nello stato di famiglia su cui si base l’ISEE (necessario per richiedere e determinare l’importo dell’assegno).

L’INPS assicura che gli arretrati per le famiglie numerose sono in arrivo

L’iniquità è ben conosciuta dall’INPS che, infatti, è intervenuto subito chiarendo che il numero totale dei figli per ciascun nucleo dipende dal totale di quelli a carico, anche se uno o più di essi hanno più di 21 anni.
Nonostante il chiarimento, però, solo a luglio, e solo dopo le insistenti richieste del Forum delle associazioni familiari, l’INPS ha aggiornato il modulo di trasmissione delle domande permettendo la segnalazione dei figli maggiori di 21 anni ma ancora fiscalmente a carico.
A quel punto le famiglie hanno potuto chiedere di registrare la propria richiesta “non sempre trovando operatori sufficientemente informati” – sono le parole di Paolo Moroni (osservatorio politico Associazione Nazionale Famiglie Numerose) riportate da Avvenire.
Il risultato è che ancora oggi non solo i nuovi importi non sono stati ancora erogati, ma l’INPS ha anche fatto sapere che gli arretrati saranno calcolati solo dal momento in cui è stata inserita la richiesta di variazione. Una decisione piuttosto bizzarra, dato che il problema non è certo imputabile alle famiglie. Come giustamente sottolineano Alfredo e Claudia Caltabiano, coppia presidente dell’ANFN che raduna 128mila coppie con quattro o più figli: “Perché mai l’Inps vuole scaricare sulle famiglie i suoi ritardi?”
In seguito a tutte queste segnalazioni, l’INPS ha finalmente fatto sapere proprio in questi giorni che gli importi dovuti “arriveranno a breve”. Ciò non toglie che, come promesso anche dal nuovo Governo, dei correttivi alla misura dell’Assegno Unico siano necessari, anche per sanare questo tipo di iniquità.