Riforma ISEE. Ecco il nuovo “Assegno Unico” di Giorgia Meloni

Il Governo sta valutando come poter rivedere i criteri di calcolo dell’ISEE. L’obiettivo è quello di aumentare la platea dei beneficiari dell’Assegno Unico Universale e aumentare gli importi

Come ben sanno le famiglie italiane, molti incentivi, così come diversi pagamenti, sono modulati in base all’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente). È in base a questo, per esempio, che vengono valutate eventuali esenzioni dal pagamento del ticket sanitario e viene calcolato il costo della mensa o dell’università per i figli. È sempre l’ISEE che dà accesso o meno al bonus affitti e alle agevolazioni sui mutui, al reddito di cittadinanza e al bonus sociale sulle bollette. Ma è soprattutto l’Assegno Unico Universale a essere legato a doppio filo all’ISEE e, dunque, è una notizia che interessa alle tantissime famiglie (oltre 5,2 milioni) che dell’Assegno Unico usufruiscono, quella che annuncia l’intenzione del nuovo Governo di rivedere i criteri per calcolarlo.

Riforma ISEE: meno valore agli immobili, specie se ereditati e non abitati

D’altro canto, l’idea di rivedere l’ISEE nasce proprio dalla considerazione di come l’attuale valutazione rischi di creare dei problemi di equità. Al centro del ripensamento c’è il valore dato agli immobili, che oggi incide per il 20% sulla formazione dell’ISEE (ma solo sopra i 52 mila euro, cui vanno aggiunti 2500 euro per ciascun figlio a carico) e che risulta penalizzante in particolare nel caso il nucleo familiare sia in possesso di case non abitate o ereditate. Una delle ipotesi è quella di chi propone di valutare con un peso diverso la casa di proprietà, in cui vive la famiglia, dalle altre abitazioni sfitte e che non generano reddito.
Ma l’alternativa più accreditata sul tavolo è quella di rivedere la franchigia al di sotto della quale non si tiene conto, nel calcolo dell’ISEE, del patrimonio immobiliare, alzandola a 80 mila euro. La modifica permetterebbe a un gran numero di famiglie di non eccedere la soglia di 40 mila euro di ISEE al di sopra della quale l’assegno unico è corrisposto nella misura minima di 50 euro per figlio. Ma anche le famiglie che già sono al di sotto di tale soglia potrebbero vedere diminuire il proprio ISEE e, di conseguenza, aumentare la cifra dell’Assegno Unico.

I miliardi necessari per sostenere la riforma ISEE e l’aumento dell’Assegno Unico

L’unica controindicazione a tutto questo discorso, va da sé, è quello dell’aumento delle risorse che sarebbe necessario reperire per coprire l’aumento degli importi degli Assegni. Già oggi la spesa supera i 15 miliardi di euro per i prossimi anni, tenendo già conto della rivalutazione dovuta all’inflazione. Rivedendo i parametri come ipotizzato, i miliardi necessari potrebbero superare la soglia dei 18.