ISEE da rifare per 2 milioni di famiglie per ottenere i nuovi vantaggi

L’INPS specifica che i nuovi modelli per ripresentare la domanda per l’ISEE e ottenere l’esclusione di BTP e buoni postali dal calcolo, saranno disponibili da aprile

Pochi giorni fa è stata rilanciata da tutti i media (aibinews compreso) la notizia che, dopo essere stata annunciata già nel 2023, dal 5 marzo sarebbe finalmente scattata l’esclusione di BTP, libretti e buoni postali dal calcolo dell’ISEE.
Tutto confermato: il Dpcm che stabilisce i dettagli del funzionamento della norma, proposta con la Legge di Bilancio del 2024, è entrato in vigore e, di conseguenza, l’esclusione, sulla carta, è ufficialmente partita. Solo che ancora ci sono dei nodi da sciogliere, specie da parte dei Caf e dell’INPS, che si aspettano un sensibile aumento delle domande. È confermato, infatti, che tutti coloro che hanno già ottenuto l’ISEE relativo al 2025 dovranno ripetere la domanda se vogliono usufruire delle nuove esclusioni dei Titoli di Stato. Ma i nuovi modelli per la richiesta saranno disponibili solo a partire “dal mese di aprile”.

Ricalcolo per il 35% delle domande già presentate

Il Corriere della Sera calcola che saranno circa 2 milioni le dichiarazioni da rifare, comprese quelle di chi ha rinnovato l’ISEE entro la fine di febbraio per essere sicuro di continuare a ricevere la cifra correttamente parametrata alla situazione economica equivalente e non quella minima (come accade per tutti coloro che hanno fatto la domanda per l’assegno Unico ma senza presentare un ISEE o con ISEE superiore a 45.824,71 euro). Va da sé che presentare una nuova domanda conviene solo a chi ha BTP o buoni postali che possono essere esclusi dal calcolo. Per chi non li ha, infatti, nulla cambia. Tutti gli ISEE fatti nel nuovo anno, rimangono comunque validi fino alla scadenza.
Per appianare tutte le ultime questioni, proprio nella giornata del 5 marzo, al Ministero del Lavoro si è riunito un tavolo con tutti gli attori coinvolti: dal Ministero stesso, insieme a quello dell’Economia, all’INPS, l’Agenzia delle Entrate e la Consulta Nazionale dei Caf. Il Presidente di quest’ultima ha condiviso con il Corriere della Sera le preoccupazioni riguardanti il fatto che “Andrà fatto il ricalcolo per almeno il 35% di coloro che hanno già presentato la dichiarazione”. Per aprile ci si aspetta un totale di circa 7 milioni di domande, e tenendo conto che il periodo coincide con quello per le prime dichiarazioni dei redditi, si può capire la preoccupazione tanto degli operatori quanto delle famiglie.