Assegno unico per ogni figlio. Mancano 11 miliardi. La riforma slitta al 2022?

La Nota di Aggiornamento al DEF lega l’assegno alla prossima riforma fiscale. Tempi più lunghi

Quando era stato annunciato, si era parlato di una partenza a gennaio 2021. Invece l’assegno unico per ogni figlio potrebbe slittare addirittura di 12 mesi, al 2022. Trattandosi di un disegno di legge delega, infatti, la misura dovrà prima trovare sostegno nei decreti attuativi. PE, purtroppo, in sede di stesura della nuova legge di bilancio, il Governo dovrà privilegiare, forse anche data la “seconda ondata” del Coronavirus, il supporto ai settori maggiormente colpiti dalla recessione. Si tratterebbe, così, di una sostanziale smentita di quanto era stato inizialmente promesso dal ministro della Famiglia, Elena Bonetti, in sede di approvazione del Family Act. Ma per il bonus,anche accorpando tutte le attuali detrazioni e il bonus bebé, mancherebbero comunque all’appello complessivamente circa 10 miliardi di euro.

Così, nella Nota di Aggiornamento al DEF andata ieri in aula, i fondi per l’assegno unico, che pure è già stato approvato dalla Camera (con un provvedimento che fa riferimento al “Fondo assegno universale e servizi alla famiglia”, con una dotazione pari a 1.044 milioni di euro per l’anno 2021 e a 1.244 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2022, così come previsto all’articolo 1, comma 339, della legge 27 dicembre 2019, n. 160), sono collegati alla prossima riforma fiscale dell’IRPEF. Di questo passo, si può immaginare che la relativa legge delega, passato il tempo per l’approvazione della legge di bilancio, che dovrà concludersi, come prevede il calendario, entro la fine dell’anno, non arriverà in aula prima della fine della primavera del 2021. Si aggiungano poi i tempi tecnici per discussione e approvazione, e appare subito chiaro come il nuovo regime di sostegno alle famiglie non possa essere implementato realisticamente prima dell’inizio del 2022.

Assegno unico per ogni figlio. Inevitabile lo slittamento al 2022?

Anche per il ministro dell’Economia, Gualtieri, bisognerà attendere “un’ampia riforma fiscale che sarà introdotta con una legge delega che si legherà all’altra riforma che intendiamo adottare già dal 2021 e che stiamo approfondendo, ovvero la legge delega sull’assegno unico universale per i figli”.

Tuttavia i tecnici del Ministero dell’Economia sarebbero al lavoro per vagliare un’altra soluzione: quello, cioè, di un assegno che inizi a essere erogato a determinate categorie, come gli incapienti e gli autonomi, già a partire dal 2021, rinviando a un secondo tempo tutti gli altri. Certo è che, rispetto alle aspettative delle famiglie dopo l’annuncio della riforma e, sopratutto, dopo la sua prima e sostanzialmente unanime approvazione alla Camera, le prospettive sembrano incupirsi…