Starita: “Aumenteremo di un altro 20% i contributi per l’adozione internazionale”

Il Vicepresidente della CAI, durante il convegno di Ai.Bi. Natalità & Adozione, ha espresso la volontà di aumentare il rimborso per le coppie adottive, che arriverebbe a superare gli 11mila euro, cui si aggiunge il bonus da circa 3500 euro per chi adotta bambini special need

L’intenzione della Commissione per le Adozioni Internazionali è quello di “Aumentare di un ulteriore 20% i contributi economici per le coppie adottive con un soglia ISEE inferiore a 25mila euro, arrivando così a un contributo totale superiore agli 11mila euro”. È questa la “promessa” espressa dal Vicepresidente della CAI Vincenzo Starita durante il convegno organizzato da Ai.Bi. – Amici dei bambini con il contributo della Provincia Autonoma di Bolzano “Natalità & Adozione Internazionale. Dalla crisi al rilancio”, tenutosi durante la mattinata di mercoledì 18 ottobre.

L’impegno della CAI a sostegno dell’Adozione Internazionale

Starita ha tenuto a sottolineare lo sforzo della Commissione in tal senso, sottolineando come l’Italia sia il Paese che prevede già i maggiori contributi per le famiglie adottive, ulteriormente aumentati negli ultimi tempi anche con l’erogazione di un bonus una tantum per chi adotta bambini “special needs”. Bonus che, tra l’altro, c’è l’intenzione di estendere anche a tutte le coppie che hanno portato a termine un’adozione durante il periodo del Covid (rimarrebbe da valutare, però, nel caso, se l’entità della cifra possa rimanere la stessa).
Tenendo conto che questo bonus può ammontare a 3.500 – 3.800 euro, significa che, se arrivasse effettivamente l’aumento del rimborso annunciato, il contributo economico per le coppie potrebbe avvicinarsi ai 15 mila euro. Un buon passo avanti che viene compiuto, comunque, nella cornice di un cammino che punta alla gratuità dell’Adozione Internazionale. Lo stesso vicepresidente lo ha sottolineato nel suo intervento: “Se ormai, e i numeri lo dimostrano, non c’è più una differenza ‘qualitativa e quantitativa’ tra i bambini dati in adozione nazionale e quelli dell’adozione internazionale, è giusto che anche l’Adozione Internazionale tenda alla gratuità”.

L’importanza della formazione

Ma la questione economica non è certo l’unico aspetto su cui possa poggiare il rilancio dell’Adozione Internazionale. Fondamentale è anche il lato della formazione delle coppie. Anche qui l’intervento del Vicepresidente Starita è stato particolarmente significativo, nel suo sottolineare la necessità di avere uno standard di formazione qualitativamente elevato e allineato in tutto il Paese, che tenga conto di quali bambini vengono segnalati per l’adozione internazionale, puntualizzando con chiarezza le reali situazioni nei vari Paesi del mondo, e nel ritenere doveroso da parte della stessa Commissione che “questi percorsi siano pagati direttamente dalla CAI”.
Tenendo conto di come anche le spese per la formazione siano una parte non trascurabile dell’impegno economico chiesto alle coppie, l’intervento sarebbe molto significativo anche in questo senso. Ma, più in generale, questo impegno della CAI verso la formazione è il segnale importante di un atteggiamento di fondo e della volontà di voler lavorare sulla cultura stessa dell’adozione all’interno della società, vera chiave di volta per un rilancio che sia realmente tale anche a lungo termine: “Se vogliamo implementare una giusta cultura dell’adozione – ha detto Starita. Abbiamo il dovere di farci carico delle spese di formazione”.
Una formazione, per concludere, che non può e non deve limitarsi alle coppie, ma deve coinvolgere tutti gli attori del sistema, proprio nell’ottica del concetto forse più importante espresso da Starita: ovvero che l’adozione non deve essere considerata un un fatto che riguarda una famiglia, ma che riguarda l’intera comunità!