Aviva Community Fund. Fino al 7 maggio un clic vale dieci voti per il progetto ‘Le parole che tolgono i segni’ di Ai.Bi. e AIBC

Basta un clic e 10 punti per dare continuità al servizio d’ascolto, supporto e fiducia alle mamme fragili accolte nelle nostre comunità mamma-bambino insieme ai propri figli.

Fino al 7 maggio basterà registrarsi sul sito www.avivacommunityfund.it e donare al progetto  ‘Le parole che tolgono i segni’ i 10 voti a propria disposizione. I progetti più votati raggiungeranno la finale e una giuria stabilirà il vincitore per ciascuna dei dieci premi in donazione previsti, fino a un massimo di 20.000 euro.

I maltrattamenti non li subivo solo io, ma inevitabilmente anche i bambini che assistevano. Il primo schiaffo è arrivato dopo aver detto che avrei chiesto il divorzio se non fosse cambiato: uno schiaffo bello grosso per chiedermi cosa volessi dimostrare.”  – racconta mamma Maria nel corso di un incontro con la psicologa dello sportello di sostegno.

Aiutare una mamma fragile con un vissuto di abuso e maltrattamenti significa far rinascere una donna felice di poter assumere pienamente il ruolo genitoriale dei propri figli: bambini che sviluppano sentimenti di paura, terrore, rabbia e confusione, rischiando di sviluppare problemi emotivi e comportamentali.

Si creano così situazioni familiari di forte disagio che spesso si traducono nel disimpegno nell’accudimento dei figli: l’abbandono.

Al fine di prevenire l’abbandono e sostenere la maternità, Ai.Bi. in collaborazione con la cooperativa sociale AIBC, offre ad ogni donna accolta attenzioni speciali, grazie a un programma in 3 livelli. Dall’accoglienza in Comunità Mamma-Bambino, con operatori sempre presenti, all’alloggio in un Appartamento di semi autonomia, con un solo educatore; fino al passaggio in Appartamento ad Alta Autonomia, dove ogni mamma può occuparsi a pieno della crescita dei figli fino al raggiungimento della completa autonomia.

Un  percorso non facile ma possibile grazie al sostegno psicologico ricevuto: l’unica occasione per esprimere le esperienze traumatiche relative alla propria storia personale e ripartire per ricostruire sé stesse e potersi pretendere cura dei propri figli.

La consapevolezza di avere uno spazio tutelato e fuori dal giudizio, è la chiave che permette loro di rileggere le esperienze traumatiche comprendendo più a fondo ruoli, responsabilità e ragioni di ogni accaduto.“ Queste le riflessioni della psicologa e psicoterapeuta che ha curato lo sportello di ascolto.

Per garantire continuità al servizio di sportello d’ascolto a sostegno dei 33 nuclei mamma-bambino, oggi accolti nelle case e negli alloggi di semi e alta autonomia di Ai.Bi. e AIBC, c’è bisogno del supporto del maggior numero possibile di persone.

Casa, cura, protezione, ascolto, supporto, fiducia: è tutto ciò di cui hanno bisogno le donne che, rese fragili da povertà, maltrattamenti, esclusione sociale e lavorativa, rischiano di abbandonare i loro figli. Ma perché ciò sia possibile abbiamo bisogno dell’aiuto di tanti.

Fino al 7 maggio registrati su  www.avivacommunityfund.it e dona i tuoi dieci punti al progetto di Ai.Bi. e AIBC ‘Le parole che tolgono i segni’